Stefano Rossi
Top Founder President
MUSICA DELLA BUONANOTTE - CARMEN CONSOLI COMPIE 44 ANNI. "L' ULTIMO BACIO".
2018-09-04 19:47:29
Bella questa descrizione di Gaspare Baglio su Rolling Stone. "Anima orgogliosa della Sicilia più bella, cantautrice della poesia, rockeuse dall’enorme forza interpretativa, eterna bambina impertinente. Carmen Consoli è una delle artiste italiane di cui andare più fieri: una che se n’è sempre fottuta delle convenzioni e delle logiche discografiche in nome dell’arte. Dopo tre album rock, quando tutti la volevano dura e pura, ha intrapreso un percorso di sonorità più morbide che hanno il sapore della world music. E di quella terra teatro di scambi, ricchezza e bellezza: la Sicilia, appunto. La Consoli è la lama rovente nel burro della discografia italiana che punta (quasi) tutto sui talent. Una che si mette in gioco, in prima linea, si lancia senza paracadute nei progetti cui crede profondamente". "L' ultimo bacio", colonna sonora dell' omonimo film di Muccino, prende spunto, nel testo, da una canzone di Modugno, "Piove". È una ballata malinconica e molto romantica, formalmente molto diversa dal solito stile rock melodico della Consoli. Elemento distintivo dello stile della cantante catanese è il linguaggio particolarmente ricercato ed elegante, a rendere più solenne e suggestiva la scena descritta.
Stefano Rossi
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MUSICA E DIVERSAMENTE ABILI - LA PERCUSSIONISTA SORDA EVELYN GLENNIE: LA MENTE BALLA SULLE NOTE, POI CREO IL SUONO CON IL CORPO.
2018-09-04 12:02:20
Energia Evelyn Glennie: suona il 12 a Torino e il 13 a Milano. Le mani si sollevano nel silenzio, impugnano le bacchette e scendono veloci e ritmiche sui tasti dello xilofono o sui pezzi della batteria, sul rullante, sulla grancassa e poi sui piatti, il charleston, il crash, differenti per dimensioni e suono. Le braccia sono quelle della percussionista inglese Evelyn Glennie, 53 anni, ospite a Torino, il 12 settembre, e a Milano, il 13, del Festival Mito-settembre musica. Un’artista che percepisce la musica come una danza perché ciò che le sue orecchie non le consentono di ascoltare — è sorda — passa attraverso il movimento. E attraverso le vibrazioni, come spiega al Corriere della Sera: «Il nostro corpo agisce come una cassa di risonanza, tutti noi avvertiamo le vibrazioni, si tratta solo di prestare attenzione e di concentrarsi». Sul palco quel fisico esile, quasi nervoso, scattante e quella chioma sale e pepe diventano veicolo di spettacolo: «Sulle note, la mente balla — continua spiegando come nasce la sua musica — e immagina come eseguire il suono, un pensiero che poi si traduce attraverso il corpo». Il risultato? Un’emozione che le ha regalato tre Grammy (nel 1988, nel 2001 e nel 2013), e tante collaborazioni con artisti come la cantante islandese Björk, il chitarrista britannico Steve Hackett, il suonatore di banjo statunitense Béla Fleck, il cantante jazz statunitense Bobby Mcferrin, il polistrumentista inglese Fred Frith e il cantautore e fondatore dei Dire Straits, Mark Knopfler. Musicisti che non hanno guardato la diversità e la disabilità: «Mi hanno sempre considerata solo come una strumentista e compositrice, non un certo “tipo” di musicista. Da parte mia sono sempre stata aperta a collaborare con qualcuno che ammiro e che supera i propri limiti. E gli artisti con cui ho lavorato erano interessati a esplorare altri modi di sperimentare il suono». Esattamente come lei: la ricerca musicale è anche il suo obiettivo. Una passione che la porta a non rinunciare a nessuno strumento. «Anche il pianoforte che diventa il mezzo per imparare i miei spartiti — prosegue — e per comporre la mia musica per film, Tv, radio, concerti da camera. Attualmente sto scrivendo la colonna sonora di Troilus and Cressida, una produzione della Royal Shakespeare Company di Stratford-upon-avon in Gran Bretagna». Una dedizione per la musica che l’accompagna fin da bambina. «Il più importante concerto della mia vita non mi ha visto protagonista, ma spettatrice. Avevo 12 anni e ho visto suonare l’orchestra della mia scuola. Loro mi hanno dato l’ispirazione per incominciare a suonare le percussioni. Tre anni dopo ho deciso di studiare musica a tempo pieno». Anche grazie al suo professore di musica che «ha insegnato ai suoi studenti prima ad essere i creatori del suono, poi dei musicisti, e solo in terzo luogo dei percussionisti». E a sua volta porta avanti un’azione di lobby affinché il governo della Gran Bretagna sovvenzioni maggiormente lo studio della musica. L’obiettivo? Che altre persone, abili o disabili, trovino il «loro linguaggio, un mezzo con cui comunicare se stessi». «I miei colleghi mi considerano come una strumentista, senza guardare la diversità»
Stefano Rossi
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MUSICA - 3/9/1970, LUCIO BATTISTI VINCE IL FESTIVALBAR CON "FIORI ROSA, FIORI DI PESCO". PENSATE CHI PARTECIPAVA!!!
2018-09-03 19:39:43