
Stefano Rossi
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MUSICA - 18/8/1958, CON IL FAMOSO BRANO "PATRICIA" PEREZ PRADO VINCE IL DISCO D'ORO.
18/08/2018, 12:08
Il brano "Patricia", celebre ballabile degli anni '50, è stato inserito anche nelle colonne sonore di film, come "La dolce vita" di Fellini e "Great balls of fire", film biografico sul cantante Rock'n'Roll Jerry Lee Lewis. Pérez Prado, nome completo José Dámaso Pérez Prado (Matanzas, 11 dicembre 1916 – Città del Messico, 14 settembre 1989), è stato un musicista, compositore e direttore d'orchestra cubano. Considerato fra i maggiori artisti di musica latino-americana, è ricordato con l'appellativo di re del mambo ed è considerato uno degli eredi artistici di Xavier Cugat. Un altro soprannome che gli è stato attribuito è quello di El Cara de Foca (Volto di foca). La sua popolarità negli Stati Uniti coincise con quella di massimo interesse del mercato discografico e degli ascoltatori delle varie stazioni radio rispetto alla musica latino-americana. Il suo nome è incluso fra quello delle celebrità della Hollywood Walk of Fame. Prado è stato il compositore di due famosi brani di mambo: il Mambo n. 5 (diventato poi un successo da hit parade nelle classifiche del Regno Unito per l'interpretazione che ne ha dato nel 1999 Lou Bega e per la caratterizzazione del 2001 del cartoon Bob the Builder) e il Mambo n. 8. Nel 1958 Prado scrisse quella che sarebbe stata la sua ultima canzone a posizionarsi in vetta alla Top 100 charts, Patricia che arriva prima in Germania per tre settimane e sesta in Olanda. Pérez Prado è apparso con i suoi abiti di scena nella parte di sé stesso in numerosi film girati tanto negli USA e in Messico quanto in Europa. Con la fine degli anni cinquanta la sua popolarità iniziò a declinare quando ormai erano alle porte nuove ritmi, come il rock 'n roll, il twist e in generale le nuove sonorità della musica pop.


Stefano Rossi
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MUSICA - È MORTO CLAUDIO LOLLI, AVEVA 68 ANNI. "VENT'ANNI".
17/08/2018, 20:06
All'inizio della sua carriera capitava di ascoltarlo nelle leggendaria Osteria della Dame a Bologna, prima dei concerti di Francesco Guccini. Claudio Lolli è stato uno dei cantautori simbolo della scena italiana degli anni 70. Claudio Lolli si è spento oggi , a 68 anni, dopo una lunga malattia. Era nato a Bologna nel 1950 e venne portato alla Emi proprio da Guccini: il suo stile divenne immediatamente riconoscibile, simbolo dell'insoddisfazione più profonda e letteraria della canzone politica post '68. Il suo primo disco, Aspettando Godot del 1972, era uno dei più evidenti segnali della volntà della discografia di inestire sui portavoce della protesta giovanile più radicale e incupita. Lolli si rivelò subito come un personaggio vero, capace di trasformare in canzoni la malinconia del vivere quotidiano. Così come il successivo Un uomo in crisi, che conteneva anche un brano dedicato ad Antonio Gramsci, Quello lì, e un deciso inno antimilitarista come Morire di leva. Le canzoni erano aspre e gli arrangiamenti ridotti, ma il suo stile e le sue parole erano in sintonia con i tempi: in breve Lolli divenne uno degli autori più trasmessi dalle celebri "radio libere". Divenne così uno degli esponenti di maggior talento della seconda generazione cantautorale, quella degli anni Settanta immersa in dibattiti ideologici e sociali (Repubblica.It).


Stefano Rossi
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MUSICA - GIULIO RAPETTI, IN ARTE MOGOL, COMPIE 82 ANNI. "EMOZIONI".
17/08/2018, 18:58
Giulio Rapetti Mogol (Milano, 17 agosto 1936) è un paroliere, produttore discografico e scrittore italiano. Noto presso il grande pubblico con lo pseudonimo Mogol è ricordato anzitutto per il lungo e fortunato sodalizio artistico con Lucio Battisti, sebbene il suo contributo alla musica leggera italiana sia stato di respiro più largo, fin dai primissimi anni Sessanta. Hanno inciso canzoni da lui scritte, fra gli altri, Caterina Caselli (Perdono, Cento giorni, Sono bugiarda, Il volto della vita), i Dik Dik (Sognando la California, Senza luce, Il primo giorno di primavera), l'Equipe 84 (Io ho in mente te, Nel ristorante di Alice, Un angelo blu), Fausto Leali (A chi), The Rokes (Che colpa abbiamo noi, È la pioggia che va), Bobby Solo (Se piangi, se ridi, Una lacrima sul viso), Little Tony (La spada nel cuore, Riderà), Mango (Oro, Come Monna Lisa, Mediterraneo), Riccardo Cocciante (Un nuovo amico, Se stiamo insieme) e i New Trolls (America O.K.). Il sodalizio Mogol-Battisti si consolidò sul finire degli anni sessanta. Già nel 1966 Mogol convinse Battisti a cantare da sé le sue canzoni: l'intuizione di Mogol, che dovette a tale scopo superare resistenze della Ricordi, si rivelò felice, poiché Battisti, dopo inizi incerti, esordì al grande pubblico al Festival di Sanremo 1969, con la canzone Un'avventura, cui seguì l'album Lucio Battisti. Nello stesso anno, Mogol lasciò l'etichetta discografica per entrare nella neonata Numero Uno per le cui edizioni musicali "Acqua Azzurra" Mogol e Battisti acquisirono delle quote. La Numero Uno raccolse sotto la sua egida molti celebri cantautori italiani, compresa la stessa band musicale di Battisti, i Formula 3 (scioltisi nel 1974 e poi ritornati nel 1990). La svolta storica della coppia si ebbe soprattutto nel giugno 1970, quando intrapresero un viaggio a cavallo nella natura del paesaggio italiano, partendo da Milano, passando per Sarzana-La Spezia, e finendo a Roma. L'ottobre dello stesso anno uscì la canzone Emozioni, seguita, nel corso degli anni Settanta, da brani quali Il mio canto libero, Una donna per amico, Ancora tu, Sì, viaggiare e molti altri, considerati pietre miliari della musica leggera italiana.

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