Stefano Rossi
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MUSICA - 22/9/1869, PRIMA RAPPRESENTAZIONE DE "L' ORO DEL RENO" DI RICHARD WAGNER AL TEATRO NAZIONALE DI MONACO DI BAVIERA.
2018-09-22 13:22:55
L'anima de L'oro del Reno è contenuta nella doppia maledizione di Alberich: la prima, scaturita dall'avidità, contro l'amore, cioè contro la forza vitale di rinnovamento; la seconda contro la stessa avidità e prepotenza degli dei. È nel prologo della tetralogia, quindi, che si determinano le condizioni per la necessaria caduta del mondo degli dei; un mondo fondato sull'avidità. Si noti che la maledizione lanciata da Alberich contro gli dei non proviene da altra fonte che quella stessa avidità: un attacco del denaro a se stesso. Infatti, quando Wagner concepisce l'opera, l'Europa è soggetta a vasti fermenti rivoluzionari: il compositore si attende che il mondo che lo circonda cada. Poco importa che egli concepisca una palingenesi fondata su nuovi valori (Sigfrido) o un tragico declino; per lui un radicale cambiamento è inevitabile. Né questa concezione cambierà sostanzialmente al momento della composizione sei anni dopo.
Stefano Rossi
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MUSICA E FILOLOGIA - GUCCINI? COME DANTE E MONTALE: L' ANALISI DI "SCIROCCO"
2018-09-21 17:12:19
Le canzoni del cantautore Francesco Guccini hanno la stessa dignità delle poesie e dunque possono essere stampate senza partitura musicale. La studiosa Gabriella Fenocchio ha curato l'antologia delle parole dell'autore per Bombiani, "Canzoni", con la dovizia filologica riservata ai poeti. Ogni canzone è accompagnata da note e da un commento. Ne riportiamo un esempio. L'interrogativo "Ricordi?" isolato in apertura del componimento e, come testimonia l'autografo, aggiunto in un secondo momento, evoca subito, insieme a un tu che acquisterà una propria fisionomia a partire dal v. 7, anche lo spazio della memoria di una giornata in una Bologna resa surreale dal soffio di un vento inconsueto. Lo scirocco trasfigura in una dimensione onirica un angolo della città, fra le torri che sembrano prendere vita su un palcoscenico teatrale e via dei Giudei trasformata in un porto canale animato da magici velieri. Ma ecco che, in una sorta di procedimento cinematografico, l'obiettivo restringe il campo, e l'occhio dell'osservatore depositario del ricordo e, si direbbe, tutt'altro che sprovvisto di lenti letterarie si sofferma su una presenza conosciuta, seduta al tavolino di un bar. E, come in una moltiplicazione di diaframmi, non è forse privo di significato anche il fatto che la scena descritta da qui in avanti sia osservata attraverso il vetro del locale, quasi un ulteriore filtro interposto fra l'io e la realtà già evocata nella metamorfosi dei suoi contorni abituali. Abituale appare invece il comportamento del personaggio osservato, con la "solita faccia" e il bicchiere di routine sul tavolo (vv. 9-10): una sorta di stereotipo del poeta tormentato da dubbi, tanto che lo stesso bar sembra mutarsi in un bistrot parigino. La quiete apparente della scena viene spezzata. L'energica avversativa che apre il v. 13 introduce l'arrivo, quasi un'apparizione, della donna, leggera nel suo abito di percalle e sicura nei movimenti. Anche il lessico, diversamente dai versi precedenti per lo più improntati a una sintassi nominale, è ora movimentato da una fitta serie verbale ordinata in un lungo polisindeto (vv. 15-18), nel corso del quale ai gesti decisi e affrettati della protagonista femminile si sostituiscono a mano a mano i segnali della sofferenza e di una speranza infranta dalla verità del colloquio. L'io che osserva sa bene cosa sta accadendo e legge dietro quella gestualità muta un imminente addio, la paralisi del dubbio fra le ragioni potenti e personali dell'amore e il vincolo di un rapporto antico e codificato. Le due vite si allontanano definitivamente: il parallelismo che lega gli incipit dei versi 23 e 27 mette in luce la simultaneità di due azioni opposte ma coerenti con la diversa fisionomia dei personaggi, l'una dinamica e vitale ("Lei si alzò"), l'altro inerte, statico, immobilizzato dall'incertezza ("Lui restò").
Stefano Rossi
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MUSICA - MIA MARTINI E LOREDANA BERTÈ: AUGURI ALLE PRIME SORELLE DELLA MUSICA
2018-09-20 11:59:07