IL LIBRO ROSSO DI JUNG

Founder President

2022-04-30 14:13:29

Che sollievo...Jung l'aveva detto...

"Si compiono esercizi di Yoga indiano di qualsiasi osservanza, si seguono regimi alimentari, si impara a memoria la teosofia, si ripetono testi mistici della letteratura mondiale, tutto, perché non si sa affrontare sé stessi, e perché a gente simile manca ogni fiducia che dalla loro anima possa scaturirne qualcosa di utile." "Così gradatamente l’anima è diventata quella Nazareth dalla quale non può nascere nulla di buono; per questa ragione la si va cercando ai quattro venti, e quanto più è lontana e bizzarra meglio è. Non vorrei naturalmente disturbare tali persone nei loro svaghi, quando però c’è qualcuno che aspira a essere preso sul serio, ma è così accecato da ritenere che io applichi metodi o dottrine yoga e forse addirittura che io faccia disegnare mandala ai miei pazienti per poterli portare “al punto giusto”, "allora mi sento costretto a protestare e a rinfacciare a costoro di aver letto i miei libri con una mancanza d’attenzione veramente imperdonabile". La teoria che tutti i pensieri cattivi vengono dal cuore e che l’anima umana è il pozzo di ogni nequizia è penetrata in loro fino al midollo. Se così fosse Dio avrebbe fatto un lavoro creativo ben misero, e sarebbe veramente ora di cambiar strada per seguire Marcione lo gnostico e dare il benservito all'incapace demiurgo…(...).

La vita, per compiersi, non ha bisogno della perfezione ma della completezza. Di questa fa parte la “spina nella carne”, la tolleranza dell’imperfezione, senza la quale non vi è né progresso nè ascesa.”

Jung, Fondamenti della psicologia analitica, Opere XV.

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IL LIBRO ROSSO DI JUNG

Founder President

2022-04-25 17:56:14

"Lascia che piova, che soffi il vento; lascia che l’acqua scorra e che il fuoco bruci. Lascia che ogni cosa abbia la sua crescita, lascia tempo a ciò che è in divenire".

Jung, Libro Rosso, La via della croce, Cap. XX, p.310.

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IL LIBRO ROSSO DI JUNG

Founder President

2022-04-25 17:55:27

Vorrei avere più fantasia, invece ho solo immaginazione. E diventa tutto più complicato.

Con la fantasia puoi inventare una sirena, e nuotare assieme a lei anche mentre cammini sull’asfalto. Con l’immaginazione, invece, ti siedi in riva al mare e all’improvviso senti cantare le onde. C’è una bella differenza: con la sola immaginazione l’asfalto non basta, ti serve il mare, o il suo ricordo. Per usare l’immaginazione hai sempre bisogno di qualcosa di reale, di un appiglio concreto: un suono, un profumo, un’immagine, una memoria. La fantasia vede ciò che non esiste, crea novità, mentre l’immaginazione elabora ciò che vede.

Purtroppo non ho fantasia e non so inventare storie bellissime in cui rifugiarmi, non ci sono sirene a farmi compagnia e non so ideare il “migliore dei mondi possibili”, allora devo assolutamente riuscire a vedere il meglio di questo mondo qui. Perciò lo 'immagino': lo coloro, lo potenzio, lo sfumo, lo sento di più. Ecco, il verbo immaginare lo intendo così: vedere di più di ciò che si guarda, trovare la poesia. Dicevo, appunto, che è più complicato... è difficile, sì, ma non impossibile, e d’altronde non so fare altrimenti. Non ho fantasia, quindi ho bisogno di qualcosa di reale per salvarmi. E nella realtà io scelgo la poesia.

(Dal gruppo il Libro Rosso riflessioni e immagini)

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