E' morto il Maestro

Genio della musica italiana, Franco Battiato era un uomo che aveva scelto la musica per raggiungere un obiettivo che andava molto al di là della musica stessa. Nella sua produzione artistica, risuonano echi di esoterismo e filosofie orientali; il suono gli era sacro, il contenuto delle sue composizioni una continua ricerca, l’unica in grado di elevarci, di portarci in prossimità di quella verità che ha inseguito per tutta la vita.

Nel suo libro, "Io chi sono?", afferma: "La mia musica è rivolta a chi sa di essere solo il riflesso di qualcosa di superiore, e il risultato di un progetto cosmico da condurre a termine".

Nel brano "I giardini della preesistenza", parla di immortalità e di nostalgia di unione con l'Uno. La sua canzone capolavoro, " La cura", si presta a molteplici interpretazioni. Nel brano sono tante le esortazioni alla guarigione o alla protezione... "E guarirai da tutte le malattie", come se la parola o la musica avessero un potere terapeutico. Ma a chi si rivolge l’io che canta? Ad un’altra persona o a se stessi? O a cantare è la nostra anima che si rivolge a noi? L'ipotesi più accreditata è quella secondo cui è l'anima che parla, che si eleva sopra le disarmonie presenti nella vita terrena e se ne ne prende cura, cercando di riportarla a Sè, attraverso le 'vie che portano all'essenza'. L'autore si riferisce ad un percorso interiore che porta al risveglio, a scoprire la propria essenza più profonda per ricongiungersi con l'Uno. L'Amore che canta Battiato, è un Amore puro, ultraterreno, universale , inteso come energia che conduce l'uomo illuminato a 'superare le correnti gravitazionali' verso una spiritualità che è 'oltre' il piano terreno dell'esistenza. La 'cura' che guarisce, dovrebbe essere la ricongiunzione definiva col divino.

Una preghiera e un ricordo al grande Maestro. R.I.P.