IL LIBRO ROSSO DI JUNG

Founder President

2021-11-28 13:42:33

"Ho spesso visto persone diventare nevrotiche per essersi accontentate di risposte inadeguate o sbagliate ai problemi della vita; cercano la posizione, il matrimonio, la reputazione, il successo esteriore o il denaro, e rimangono infelici e nevrotiche anche quando hanno ottenuto tutto ciò che cercavano. Persone del genere di solito sono confinate in un orizzonte spirituale troppo angusto, la loro vita non ha sufficienti contenuti, non ha significato, se riescono ad acquistare una personalità più ampia generalmente la loro nevrosi scompare. Tra i cosiddetti nevrotici del nostro tempo ve ne sono molti che in altre epoche non lo sarebbero stati, non sarebbero stati cioè in disaccordo con se stessi: se fossero vissuti in un'epoca, in un'ambiente nel quale l’uomo attraverso i miti era ancora in rapporto con il mondo ancestrale e quindi con la natura sperimentata realmente e non vista solo dall’esterno avrebbero potuto evitare questo disaccordo con se stessi.

Oggi si vuol sentire parlare di grandi programmi politici ed economici ossia proprio di quelle cose che hanno condotto i popoli ad impantanarsi nella situazione attuale, ed ecco che uno viene a parlare di sogni e di mondo interiore... tutto ciò è ridicolo, che cosa crede di ottenere di fronte ad un gigantesco programma economico, di fronte ai cosiddetti problemi della realtà? Ma io non parlo alle nazioni, io mi rivolgo solo a pochi uomini. Se le cose grandi vanno male, è solo perché i singoli individui vanno male, perché io stesso vado male, perciò, per essere ragionevole, l'uomo dovrà cominciare con l'esaminare se stesso, e poiché l'autorità non riesce a dirmi più nulla, io ho bisogno di una conoscenza delle intime radici del mio essere soggettivo. È fin troppo chiaro che se il singolo non è realmente rinnovato nello spirito neppure la società può rinnovarsi poiché essa consiste nella somma degli individui."

(Carl Gustav Jung)

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IL LIBRO ROSSO DI JUNG

Founder President

2021-11-14 11:46:22

“...Per questo gli antichi dicevano che l’albero del Paradiso era avvizzito dopo che Adamo ebbe mangiato la mela Nella tua vita hai bisogno del lato oscuro. Ma se sai che esso è il male, non lo accogli più, non vuoi più accettarlo, soffri di una mancanza, e non sai perchè. E neppure puoi accettarlo come male, altrimenti vieni respinto dal tuo bene. Né puoi negare che conosci il bene e il male. Per questo la conoscenza del bene e del male rappresentò una maledizione insormontabile. Se però ritorni al caos primigenio e senti e riconosci ciò che è sospeso e teso tra i due insopportabili poli di fuoco, allora ti accorgerai che non puoi più separare nettamente il bene dal male, né mediante il sentimento ne mediante la conoscenza, ma che ti è concesso soltanto di percepire la direzione della crescita, quella che va da sotto a sopra. In tal modo disimpari la distinzione tra bene e al male e non la conosci più finché il tuo albero cresce da sotto a sopra. Ma appena la crescita si arresta, ciò che era unito indissolubilmente nella crescita decade, e ancora una volta tu conoscerai il bene e il male.

Ma potrai rinnegare di fronte a te stesso la conoscenza del bene e del male, così da potere tradire ciò che per te è bene, per vivere il male. Infatti non appena separerai il bene dal male, li riconoscerai entrambi. Essi sono uniti solo nella crescita. Ma tu cresci quando ti fermi nel grande dubbio, e perciò lo star fermi nel grande dubbio porta a un vero rifiorire della vita.

Chi non sopporta il dubbio, non sopporta nemmeno sé stesso. Una persona del genere, così piena di dubbi, non cresce, e perciò neppur vive. Il dubbio è il segno del più forte e del più debole. Chi è forte ha dei dubbi, mentre è il dubbio a possedere chi è debole. Perciò il più debole è prossimo al più forte, e quando può dire al proprio dubbio: “Io ti possiedo” allora è lui il più forte. Nessuno però può dire di sì al proprio dubbio, a meno che non sopporti l’aperto caos. Poichè tra di noi ci sono tante persone capaci di dire qualsiasi cosa, fa attenzione a quello che esse vivono. Quel che uno dice può esser tantissimo oppure pochissimo. Indaga perciò la sua vita.

Il mio discorso non è né chiaro né oscuro, perchè è il discorso di uno che sta crescendo.”

“Libro Rosso, Liber Secundus, Cap. XVI^, p.240 ” C.G.Jung, Bollati Boringhieri editore, ed. 2016

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IL LIBRO ROSSO DI JUNG

Founder President

CRISTO, IL DIO RINNOVATO

2021-11-08 06:15:44

Perché Jung ha titolato il suo diario segreto* *Liber Novus? *Nuovo*, perché, in tono profetico, viene annunciato, il Dio nuovo, il Dio che deve ancora venire. Oltre ad annunciare qualcosa di nuovo, il Libro offre le chiavi per aprirsi al rinnovamento, per scoprire che solo *chi guarda da dentro sa che tutto è nuovo*.

Nel Prologo è racchiusa l’idea centrale del Liber Novus: quel che ha da venire è il Dio che compone e appiana tutti gli opposti e che deve nascere in ogni uomo. Jung si presenta come un profeta il cui messaggio che invita al rinnovamento, giunge dallo spirito del profondo. Si parla “dello spirito del tempo”... ogni era ha uno spirito del tempo, uno Zeitgeist, espressione in lingua tedesca che indica la tendenza culturale predominante in una data epoca, che forma la nostra mente razionale, la moralità e i valori. È il nostro Io, che si adegua al momento storico.

La prima pagina del Liber Novus inizia con la lettera D capoverso, impreziosita da una pentola di fuoco e un serpente nero che indossa una corona. La scena rappresenta una città costiera, e un fondale marino dove si distinguono coralli e strani pesci. In alto, il cielo con il sole e la luna, inseriti in una fascia recante i segni zodiacali. Il mare è simbolo dell’inconscio inteso come parte di sè o sconosciuta o ancora non conosciuta. Visualizzare un mare con acqua ferma, stagnante, può rivelare un disagio emotivo o un conflitto che necessita di chiarificazione e che rimanda ad aspetti ancora poco comprensibili. Sicuramente l’acqua è dei quattro elementi quello più presente nella speculazione simbolica e anche uno dei più significativi sul piano psicologico, forse perché può essere amica e nemica, apportatrice di vita come di morte, fecondatrice e via che ha da venire. L'immagine che rapisce, ci invita a percepire il silenzio tombale e i movimenti di quei mondi sommersi ed eterni..Dio è il signore degli abissi, delle profondità immense da cui affiorano sia la personalità individuale, sia l’accadere cosmico.

Nella miniatura, tanti i simboli cristici. Il serpente coronato rinvia esplicitamente alla corona d’oro di cui si parla più avanti (LR p.323) , e all'’Anima (Uccello/Serpente) ritrovata dell’io di Jung.

Nel prologo del Liber primus, il lungo processo di rinascita del «Dio morto» è possibile solo aprendosi allo spirito del profondo, che erompe e spazza via la giustificazione, il valore e l’utilità; il presunto «senso», proprio dello spirito di questo tempo. L’inclusione dell’Altro, dell’assurdo può essere compiuta soltanto da ciascuno a partire dalla propria situazione specifica. E non si tratta di adottare l’unilateralità dell’assurdo, ma di riuscire a mantenere la difficile tensione fra il senso e l’assurdo. come riuscì a fare Jung, quando, come si racconta nel Liber primus, durante il periodo prima dello scoppio della guerra, ebbe visioni terrifiche e sprofondò nel caos dell’assurdo, Ma non impazzi, si salvò, perchè di giorno viveva secondo lo spirito di questo tempo, perfettamente integrato nel suo lavoro e nella famiglia. Questo si connette direttamente all’economia globale dello scritto junghiano, e si dispiega subito a partire dallo Spirito del profondo che «domina la profondità di ogni presente», (LR p. 229), in una continua composizione degli opposti che cercano armonia..

La via di Cristo, ben lungi dall’essere conforme allo spirito di questo tempo, si connette al non senso, al caos dello Spirito del profondo, e con ciò prepara appunto la via all’avvento del Dio rinnovato.

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