IL LIBRO ROSSO DI JUNG
Founder President
Tutto il Libro Rosso è attraversato dal tema della solitudine, luogo privilegiato per distaccarsi dal proprio Io e accostarsi al Sè...tanti i brani che lo affrontano: "Poco di buono vi arriverà dall'esterno" (p.306)."La partecipazione produce alienazione"(p.355)."Se sono vincolato ad uomini e cose, la mia vita non può procedere verso la sua destinazione"(p.356)."Amore e portare e sopportare se stessi"(p.341)."Il molteplice significato puoi trovarlo soltanto dentro di te, non nell'oggetto"(p.273). "Finchè non mi dedico spontaneamente alla lacerazione, alcune parti del mio sè rimaranno con gli uomini e mi legheranno a loro"(p.356)."Se sorreggo me stesso, io sgravo da me stesso l’umanità e guarisco il mio Sé dal Dio." (p.338)."Taci, e compi in te stesso la maledetta opera di redenzione"(p.343). Il tema della solitudine è strettamente intrecciato con quello della "via individuale", che Jung ribadisce quasi ossessivamente: "Esiste un'unica via ed è la tua via; soltanto una redenzione ed è la tua personale redenzione(...)Tu devi seguire la via che è in te"(p.308). Anche qui si invoca una disidentificazione dai valori collettivi, in base all'idea che solo il conflitto consente lo sviluppo individuale. Come sostiene Augusto Romano: "l'esigenza di percorrere una via personale fa corpo con il progetto individuativo e giustifica la costante polemica col cristianesimo, cui Jung addebita la colpa di infantilizzare gli uomini, chiedendo loro di seguire la via additata da Cristo, e non la propria". (Immagine Libro Rosso p. 113). Il bambino divino, il compimento di un lungo percorso». Filemone gliel’aveva predetto e Jung lo chiama Fanes perché egli è il Dio che compare come il Dio nuovo.. Nelle rappresentazioni classiche viene descritto come il risplendente, un dio di bellezza e di luce ( LR, p. 300, nota 211).
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