IL LIBRO ROSSO DI JUNG
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Icaro, apologia della gioventù "La trasformazione è un andare senza dèi verso la divinità" (P. Valéry) “Mentre gli insegnava a volare, alle spalle gli applicava quelle ali mai viste. E tra il lavoro e gli ammonimenti, le guance del vecchio padre si bagnarono, e le mani gli tremarono” (Ovidio, Metamorfosi, VIII, 208-212) Purtroppo il tentativo del giovane Icaro che osò sfidare il Sole e le raccomandazioni del padre si tramutò in disastro ma il desiderio giovanile di varcare ogni confine ebbe la meglio, il giovane unisce sempre la logica al cuore, perché la passione non è cieca solo visionaria (Stendhal), è un pensare con il cuore ed invoca sempre l'immaginazione come soluzione, per scardinare la mediocrità della vita, perché il reale, per Icaro e la gioventù che rappresenta, "non esaurisce tutto il possibile" (Musil). Poi cos'è il dis-astro se no "una pioggia di stelle sull'umanità" (Steiner) C. Ferraro Dedalo ed Icaro di Girolamo Riminaldi (1650 ca)
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"L'incontro con se stessi è una delle esperienze più sgradevoli alle quali si sfugge proiettando tutto ciò che è negativo sul mondo circostante. Chi è in condizione di vedere la propria ombra e di sopportarne la conoscenza ha già assolto una piccola parte del compito." (C. G. Jung)
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