Simone Nania
Founder Executive
I NUOVI MATERIALI. Tre saranno gli elementi che si troveranno dopo di noi: alluminio, cemento e plastica, i materiali più largamente impiegati dalla società umana. Il primo era sconosciuto prima dell'inizio del 19esimo secolo, ma ne abbiamo prodotto da allora circa 500 milioni di tonnellate. Il calcestruzzo era noto già agli antichi Romani, ma nel 20esimo secolo abbiamo raggiunto ritmi di produzione tali da averne ora un chilo per metro quadrato di Terra (più della metà del quale prodotto negli ultimi 20 anni). Per quanto riguarda la plastica, ne produciamo 500 milioni di tonnellate all'anno, ma il dato più preoccupante è la sua pervasività nell'ambiente.
Simone Nania
Founder Executive
I COMBUSTIBILI FOSSILI. Forse la più ovvia eredità dell'Antropocene: dal 1850 ad oggi la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera ha subito un'impennata raggiungendo il record allarmante di 400 parti per milione. Le emissioni globali di CO2 sono le più alte da 65 milioni di anni a questa parte, e lasceranno traccia nei ghiacci antartici (sempre che qualcuno di essi sopravviva alla fusione) ma anche nelle piante, nei sedimenti di arenaria, nelle ossa fossili e nelle conchiglie che forse qualcuno troverà dopo la nostra dipartita. I combustibili fossili aumentano infatti la quantità di isotopi di carbonio-12 e carbonio-13, che si depositano su queste "spugne" naturali.
Simone Nania
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