Simone Nania
Founder Executive
Cercate di non fissare troppo a lungo gli occhioni di questa raganella della Costa Rica. Azzurri e screziati come sono infatti, rischiereste di rimanere ipnotizzati! Ma lo sguardo magnetico non è l’unica caratteristica particolare del piccolo anfibio della famiglia delle Centrolenidae, che spesso non raggiunge i 3 centimetri di lunghezza. La ranocchia diffusa soprattutto alle latitudini tropicali, è anche famosa per avere in corrispondenza del ventre, una pelle traslucida e semitrasparente, che lascia intravedere gli organi interni. Questo curioso attributo le è valso il soprannome di "rana di vetro"
Simone Nania
Founder Executive
Questo faccione pieno e soddisfatto cambierà presto: tra qualche settimana la bocca del girino si allargherà fino a diventare ampia quanto tutta la testa, il corpo si separerà in due segmenti distinti, testa e tronco, e spunteranno le tanto attese zampine anteriori. A quel punto il piccoletto - qui al microscopio - sarà quasi pronto a lasciare l'acqua e cambiare "menù". Durante la fase di sviluppo infatti, i girini sono generalmente vegetariani e si nutrono delle alghe presenti all'interno del loro stagno (alcuni per ragioni di adattamento, nascono onnivori e si accontentano dei detriti che si depositano sul fondo dell'acqua). Ma al completamento della metamorfosi l'intestino si modifica per prepararsi alla nuova dieta: l'esemplare adulto, rana o rospo, andrà ghiotto di piccoli invertebrati.
Simone Nania
Founder Executive