Simone Nania

Founder Executive

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Se il vostro bambino piange in continuazione, potreste forse iscriverlo al “Baby-cry sumo”, una bizzarra competizione che si tiene ogni anno in Giappone. Due lottatori di sumo si fronteggiano tenendo in braccio un pargolo ciascuno: vince chi piange più forte. Non è chiaro come scatti la prima lacrima. Ma non è difficile immaginare quanto l’assenza della mamma, i due enormi baby-sitter e la presenza del pubblico possano inquietare i piccoli. Quella che potrebbe sembrare una goliardata è, in realtà un rito propiziatorio, che si svolge, solitamente, presso un tempio. Si pensa, infatti, che il pianto dei bambini sia di buon auspicio per la loro salute e che li faccia crescere sani e forti, come i loro “padrini”… Chissà se poi un po' di baby-yoga, come quello praticato in Cina, sarebbe utile a calmare i due piccoli "lottatori"

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Il vostro bambino vi fa passare notti insonni? Ebbene un team di ricercatori ha indagato le cause del pianto (notturno) dei bambini e stilato qualche consiglio per genitori sull'orlo di una crisi di nervi. Se spostate il bambino dalla stanza in cui mangia al lettino, nel percorso è probabile che il bimbo pianga. Se il piccolo fa i suoi sonnellini in una stanza diversa da quella in cui passa la notte, diventerà uno strillatore notturno formidabile. Motivi? Ansia e disorientamento provocati, ad esempio, dal dormire in una stanza "nuova". Sembra invece che non influisca sul suo sonno il dormire con mamma e papà o solo soletto. Il sonno disturbato non sfianca solo i genitori ma rende il bambino più predisposto a eczemi cronici e al digrignamento dei denti. Nella foto, un bimbo su una foglia di ninfa dell'Amazzonia

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Il pesce azzurro è sempre stato altamente consigliato nell’alimentazione grazie al suo prezioso contenuto di omega 3 e omega 6, grassi polinsaturi famosi per il loro benefico effetto su cuore e arterie. Recenti studi però mettono in guardia soprattutto le donne in gravidanza sull’eccessivo quantitativo di mercurio, immagazzinato in questo genere di pesci, che potrebbe essere collegato a parti prematuri (nella foto, il piede di un bambino nato alla 23esima settimana). L'esperimento, condotto su oltre un migliaio di gravidanze, ha rivelato come l’incidenza di parti prematuri (prima della 35sima settimana) aumentasse proprio tra le donne che presentavano elevati livelli di mercurio (altamente correlati proprio al consumo di pesce azzurro).

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