Simone Nania
Founder Executive
I bambini, si sa, giocano con poco, ma in questo caso il poco che hanno è anche pericoloso. Saltare e tuffarsi può essere molto divertente, ma le montagne bianche che nell'immaginazione di questa bimba chissà in quale meraviglioso mondo si sono trasformate, sono prodotti di scarto di una conceria e presto diventeranno mangime per polli. Siamo a Dhaka, la capitale del Bangladesh, in una baraccopoli a Hazaribagh: è qui che nasce la pelletteria di lusso venduta in tutto il mondo, esponendo i lavoratori - bambini compresi - alle pericolose sostanze chimiche utilizzate in processi produttivi tossici svolti senza alcuna precauzione. Nessuna delle concerie di questo tristemente famoso e inquinato quartiere tratta in alcun modo le acque reflue, che contengono residui di carne, acido solforico, cromo e piombo: sono lasciate fluire in canali di scolo aperti e finiscono poi nel fiume principale della città, il Buriganga.
Simone Nania
Founder Executive
Una bimba gioca con il suo fratellino tra i rifiuti nella discarica di Danyingtone, alla periferia di Yangon (Rangoon), in Birmania (Myanmar). In Birmania è in corso un conflitto armato e a farne le spese sono in primo luogo i bambini, vittime di violenze, uccisioni, decapitazioni, stupri, mine anti-uomo, resi orfani e profughi da quella che è considerata la più lunga guerra civile del mondo. In questo clima, anche una discarica può rappresentare un luogo sicuro.
Simone Nania
Founder Executive