Simone Nania
Founder Executive
Mentre si ritorna a parlare di Tsunami, dopo l'allarme scattato sulla costa californiana, in seguito al forte terremoto del 14 giugno scorso, arriva questa foto dalla Cina che ci ricorda la straordinaria (e famigerata) onda anomala che ha spazzato il Sud Est asiatico. Si tratta in realtà dell'acqua rilasciata dalla diga Xiaolangdi sul Fiume Giallo: nei prossimi 15-20 giorni infatti circa 2.900 metri cubi d'acqua al secondo sgorgheranno nel fiume per svuotare la diga. Il livello della diga dovrebbe abbassarsi di almeno 27 metri per prepararsi a raccogliere l'acqua provenente da eventuali alluvioni.
Simone Nania
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L'unico commento possibile per questa immagine è il racconto crudo del fatto: il ragazzo è uno dei tanti che nuotano nelle acque inquinate del fiume indiano Yamuna per raccogliere le offerte lanciate dai fedeli. C'è però, in questo caso, una "curiosità" da aggiungere: lo scatto è datato 5 giugno (era il 2010), ossia la giornata che buona parte del mondo dedica all'ambiente. L'avvelenamento delle acque è uno problemi più seri che affligge la maggioranza povera della popolazione indiana che, in molti casi, ancora oggi, non ha accesso all'acqua potabile. La mancanza di un sistema fognario in gran parte del Paese e la totale assenza di leggi che proibiscano alle aziende di scaricare i loro rifiuti nel più vicino corso d'acqua fa sì che ogni ruscello, lago o fiume sia una discarica di liquami a cielo aperto. Una delle situazioni più critiche riguarda il Gange, il grande fiume sacro agli induisti: secondo il Ministero indiano per l'ambiente ogni giorno vi finiscono dentro quasi 3 miliardi di litri di acque reflue, di cui poco meno di un terzo trattate dai depuratori. In più, le grandi dighe idroelettriche costruite lungo il suo corso favoriscono la crescita di organismi vegetali (eutrofizzazione) mutando definitivamente l'ecosistema del fiume
Simone Nania
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