Laura Lupini

Cannabis terapeutica: come agisce e quali sono gli effetti collaterali C'è chi la usa per liberarsi del dolore cronico; chi per combattere l’epilessia e chi per contrastare gli effetti collaterali della chemioterapia. Nonostante la sua efficacia sia contestata da una parte del mondo scientifico, la cannabis ormai viene impiegata in decine di malattie, specialmente quelle neurodegenerative: «Riequilibra le funzioni del sistema immunitario ed è un antinfiammatorio naturale», spiega il dottor Gianpaolo Grassi, primo ricercatore del Crae-Ci di Rovigo, l’unico centro di ricerca italiano autorizzato a fare studi su questa pianta. Come agisce Il valore terapeutico della pianta sembra collegato al modo in cui funziona il nostro cervello: «L’organismo umano possiede già un sistema endocannabinoide. Questo è costituito da recettori che si aprono e si chiudono come delle serrature, regolando lo stato psicologico, il sistema immunitario e molto altro. Quando le serrature rimangono chiuse per un malfunzionamento, si possono usare i cannabinoidi delle piante come lubrificante per regolare i segnali nervosi e restaurare l’equilibrio distorto dalla malattia», spiega il dottor Grassi. A conoscere bene gli effetti della marijuana terapeutica è Melissa V., una ragazza di 26 anni che soffre di sclerosi multipla: «I farmaci tradizionali che uso per contrastare la Sla mi danno molti effetti collaterali. Da quando prendo la cannabis riesco a dormire cinque o sei ore a notte e posso camminare, seppur con le stampelle. Inoltre non devo più usare dosi massicce di oppiacei». «La marijuana è utile anche per togliere la nausea ai pazienti oncologici e tenere sotto controllo la sindrome di Tourette, un disordine neurologico che causa spasmi incontrollati», aggiunge il dottor Carlo Privitera, medico chirurgo che da anni si occupa di cannabis terapeutica. I suoi principi attivi I prodotti a base di “erba” si dividono in base alla varietà di pianta utilizzata e alla concentrazione di due principi attivi: il tetraidrocannabinolo (Thc) e il cannabidiolo (Cbd). Sebbene ogni patologia risponda più o meno bene al primo o al secondo principio, si tratta di una distinzione di massima perché il funzionamento della cannabis è ancora poco conosciuto: «Questa pianta contiene più di 600 molecole – spiega il dottor Privitera – per questo non conosciamo bene quale sia la formula vincente». Non a caso negli studi di laboratorio che hanno ricreato il Thc in modo sintetico, il fitocomplesso estratto dalle piante è risultato più efficace rispetto alla singola molecola di sintesi. Da questa considerazione nasce però un altro problema: il fitocomplesso non può essere brevettato come nel caso di una singola molecola e perciò le case farmaceutiche non sono interessare a sovvenzionare studi approfonditi. Secondo una meta-analisi dell’istituto Gimbe, organizzazione che si occupa di ricerca in campo sanitario, ci sono ancora poche evidenze dell’effetto analgesico della cannabis sul dolore causato da lesioni del sistema nervoso; mentre ci sono prove insufficienti per quanto riguarda altri tipi di dolore. Ma nonostante manchino studi sul lungo periodo, la cannabis è diventata la salvezza di Serena B., una ventenne di Vicenza che soffre di epilessia farmacoresistente sin dalla nascita: «Mia figlia ha un disturbo molto forte – racconta la madre della giovane vicentina – prima di usare la marjuana aveva delle crisi in cui rischiava di soffocare». Dopo tante cure inutili, la marijuana è stata l’unica a dare risultati: «Adesso le crisi si sono ridotte di intensità. Serena riesce persino a dormire, cosa che prima era impensabile». Ma se la cannabis è stata un “miracolo” per Serena, gli ultimi mesi di quest’anno non sono andati come la famiglia avrebbe sperato a causa della penuria del farmaco nel nostro Paese. Il fabbisogno per il 2017, infatti, è stato sottostimato e la cannabis è diventata quasi introvabile già a partire dall’autunno.

Laura Lupini

Guacci Spa una «Carta dei valori» per garantire qualità e trasparenza Guacci Spa pubblica la «Carta dei Valori» che definisce il proprio posizionamento e le procedure operative mediante un vademecum con regole chiare e valori fondanti. Al fine di garantire una più elevata qualità del servizio verso le farmacie clienti, l’azienda Guacci Spa, operante nella distribuzione intermedia del farmaco in Campania, Puglia, Lazio e regioni limitrofe, ha recentemente reso pubblica la propria «Carta dei Valori». Un decisione questa che va in direzione di una standardizzazione delle procedure operative aziendali e che mette in luce la volontà dell’azienda di continuare la strada già intrapresa all’insegna di efficienza e trasparenza. Ponendosi come obiettivo principe la soddisfazione degli stakeholders, vale a dire il farmacista, il fornitore e, soprattutto, l’utilizzatore ultimo del farmaco, Guacci Spa stabilisce ed esplicita con la suddetta Carta le proprie procedure interne. Luigi Guacci, farmacista e dirigente della Guacci Spa, firmatario della Carta dei Valori, decide di esternare pubblicamente i valori costitutivi dell’impresa. In primo luogo il capitale umano, cardine e scopo dell’attività lavorativa tutta. Per tutelarlo, ribadisce l’azienda, si rende però necessaria una condizione lavorativa ottimale, senza irregolarità né discriminazioni di alcun genere, a fondamento della quale stanno il rispetto, la cortesia, la dignità, la professionalità e, ultima ma non certamente meno importante, l’etica. Necessario è pertanto garantire correttezza in ambito contrattuale, così come un ambiente lavorativo sicuro e meritocratico, sostenendo la salute e il benessere dei propri collaboratori. Il capitale umano è difatti la vera e più importante risorsa dell’azienda. La Carta segue dunque delineando la natura dei rapporti da intrattenere con le farmacie-clienti e fornitori. Tali relazioni devono basarsi su affidabilità, trasparenza, correttezza, efficienza, spirito di servizio, collaborazione, valorizzazione del capitale umano, rispetto delle regole in materia di concorrenza, tutela della privacy, e astenendosi con fermezza da politiche commerciali di abuso di posizione che possano compromettere l’indipendenza e la libertà economica delle farmacie-clienti. La «Carta dei Valori» non tratta però solo di storia e identità. La Guacci Spa guarda infatti anche al futuro, puntando sull’innovazione e lo sviluppo, due elementi che si traducono, nella realtà pratica, in opportunità sempre maggiori di crescita culturale e professionalità, cura dell’ambiente e del prossimo. L’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie sono ritenute inoltre fondamentali per perseguire l’aumento dell’efficienza del servizio a favore dell’utente finale. «Un livello di efficienza elevato, si legge nella carta, costituisce la nostra realizzazione personale, nonché una garanzia per la collettività e per il nostro futuro». Il vademecum termina infine esplicitando la volontà dell’azienda di contribuire alla tutela e al miglioramento della comunità di appartenenza, tanto tramite opere di filantropia verso i soggetti più bisognosi, quanto tramite il sostegno di iniziative formative utili alla crescita culturale e professionale. Nel documento efficienza diventa sinonimo di risparmio e di conseguente possibilità di riduzione dei costi, il tutto a vantaggio tanto del farmacista quanto dell’utente finale.

Laura Lupini

Cannabis terapeutica, la canadese Aurora fornirà 400 kg all’Italia La società canadese Aurora Cannabis ha vinto il bando per la fornitura di 400 kg al governo italiano. In media chiederà 1,73 euro al grammo. Il governo italiano ha annunciato la decisione di affidare una parte dell’approvvigionamento di cannabis a scopo terapeutico alla società canadese Aurora. Quest’ultima ha infatti vinto il bando per i tre lotti richiesti dallo Stato, per una fornitura totale di 400 chilogrammi che sarà effettuata nel corso dei due prossimi anni. L’Italia rappresenta il secondo mercato europeo per la cannabis terapeutica. Ma, come riferito a più riprese da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, la produzione garantita dallo Stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze è ancora largamente insufficiente rispetto al fabbisogno nazionale. Aurora ha battuto la concorrenza di altre quattro società: Canopy Growth, Medicinal Organics, Cannabis Australia e Tilray. Ciò grazie al prezzo più basso garantito alle istituzioni del nostro Paese: 1,73 euro al grammo, in media, secondo quanto riferito da Newsweed. In pratica, il primo lotto di 320 chilogrammi sarà venduto a 569.600 euro, mentre per i secondi due, entrambi da 40 chilogrammi, saranno pagati rispettivamente 51.600 e 70.800 euro. Non si tratta della prima volta che Aurora fa affari in Italia. Già nel corso del 2018 aveva ottenuto una commessa per la vendita di un totale di 100 chilogrammi di cannabis terapeutica, ceduta a 3,20 euro al grammo. Sempre in Europa, ha fornito nell’aprile del 2019 20 chilogrammi al Lussemburgo, in quel caso a 2,50 euro al grammo. In Germania, poi, la filiale Aurora Deutschland rifornisce le farmacie del Paese. Neil Belot, Chief Global Business Development Officer di Aurora, ha affermato a Newswire Canada di puntare a «costruire un business di successo in Italia, sul lungo periodo. È nostra intenzione continuare a contribuire ad avvicinare le farmacie e pazienti, che hanno già potuto apprezzare i nostri prodotti negli ultimi due anni. Sono estremamente orgoglioso del nostro team. Questo traguardo riflette la nostra capacità di muoverci nel complesso sistema delle diverse regole internazionali e lavorare con i governi di tutto il mondo, al fine di accreditarci come un partner affidabile».

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