Laura Lupini
La pista ciclabile del Garda, la più bella d’Italia, e i suoi itinerari. 11 giugno 2019 - Inaugurata nel luglio del 2018, la pista ciclabile del Garda, Garda by Lake, ma già soprannominata “ciclovia dei sogni”, è la più panoramica d’Italia e, forse, una delle più belle d’Europa. Una passerella d’acciaio corre lungo il lago, all’altezza di Limone sul Garda, in provincia di Brescia. In certi punti è a sbalzo sull’acqua, agganciata alla roccia viva, regalando a chi la percorre una vista mozzafiato dell’altra sponda, quella trentina. Ma soprattuttol, la ciclabile è a impatto zero. Finora sono stati 280mila le persone che l’hanno percorsa. Pochi ancora i chilometri di ciclopista (per il momento sono solo 2 e termina a Capo Reamol, ma è prevista un’estensione, inizialmente fino a Riva del Garda, per un totale di 12 km) che cambia scenario dietro a ogni curva. In attesa che la pista venga allungata, partendo da Limone si possono percorrere altri bellissimi itinerari, in bicicletta ma non solo, su strade poco trafficate. Tra questi il più consigliato è quello che porta alla Forra e che sale verso Tremosine e Tremalzo. Al confine col Trentino. Si costeggia il Lago di Garda, con le sue palme e le sue splendide fioriture che ricordano un paesaggio più marino che lacustre. Poi si inizia a salire fino a raggiungere i 1.800 metri di altitudine, pedalando su sterrati e attraversando antiche gallerie. Il punto più suggestivo è il borgo di Tremosine sul Garda, che guarda, al di là del lago, l’imponenza del Monte Baldo. La strada che corre lungo la profonda forra del torrente Brasa talvolta è scavata nella roccia e talvolta è a sbalzo su strapiombi che lasciano senza fiato. All’inaugurazione, nel 1913, un corrispondente della Frankfurter Zeitung la definì “la strada più bella del mondo”. Percorrendola, in pochi minuti si passa dalla vivacità della riviera gardesana alla tranquillità dell’altipiano, dalle cui terrazze a picco sul lago la natura mostra tutto il suo splendore. Dalla cosiddetta Terrazza del brivido, sospesa a 350 metri sul lago, la vista toglie fiato. Il percorso è lungo meno di 40 km ed è di livello medio. Lungo tutto l’itinerario si incontrano rifugi e agriturismi dove fare sosta di tanto in tanto e ammirare il paesaggio dall’alto.
Laura Lupini
Lago di Braies chiuso ai turisti per tutta l’estate: ecco perché Il lago di Braies sarà chiuso ai mezzi privati tra le 10 e le 15 a partire dal 10 luglio fino al 10 settembre 10 luglio 2019 - Da quando è diventato protagonista della fiction Tv “Un passo dal cielo”, il lago di Braies, in Alto Adige, è stato preso d’assalto dagli amanti del cineturismo, dagli Instagrammer e da tutti coloro che sono rimasti abbagliati dalle immagini viste attraverso lo schermo della televisione o dello smartphone. Immagini di acque color smeraldo, nelle quali si riflettono a 360 gradi pini secolari, i profili delle montagne e le nuvole bianche come quelle che si vedono nei quadri di René Magritte. Ogni giorno vi sbarcano pullman di turisti urlanti che, in numero indefinito, si accalcano sulle rive del lago di Braies a scattarsi selfie, a fare la fila per noleggiare una barchetta di legno, a cercare di fare il tour del lago coi tacchi a spillo… Un vero problema, quello dell’overtourism, sollevato dalla municipalità altoatesina già da tempo e che ha fatto sì che, almeno per l’estate, venisse imposto un numero chiuso. Il lago di Braies, infatti, sarà chiuso ai mezzi privati tra le 10 e le 15 a partire dal 10 luglio fino al 10 settembre. Lo si potrà raggiungere solo a piedi o in bicicletta o con uno shuttle, il bus numero 442 che parte da Dobbiaco e ferma a Villabassa e a Segheria oppure il numero 439 che parte da Monguelfo e ferma a Segheria, Ferrara e San Vito (qui il pdf della brochure da scaricare e stampare). La misura è stata adottata per ridurre l’inquinamento dei gas di scarico dei veicoli. C’è un’unica strada, infatti, che conduce fino al lago. Nei weekend e d’estate è una fila unica di auto che vanno, di giorno, e che vengono, all’ora del tramonto. Un gigantesco parcheggio – a pagamento – ospita centinaia di auto e di pullman turistici. Ora anche questa sarà chiusa alle automobili. Almeno nei mesi di punta. Quello di Braies è un lago naturale della Val Pusteria ed è il più vasto delle Dolomiti (che quest’anno festeggiano i 10 anni come Patrimonio dell’Unesco). Fino a qualche anno fa era conosciuto più che altro dagli appassionati delle attività all’aria aperta, come il trekking e la bicicletta, per via dei numerosi sentieri che arrivano fino al lago e delle piste ciclabili della zona, ma anche dai pattinatori su ghiaccio che ci vengono d’inverno. Se d’estate è uno specchio d’acqua trasparente, d’inverno il lago infatti si copre di una spessa coltre di ghiaccio su cui si può pattinare. Per gli altoatesini è un luogo bucolico, da fiaba, un piccolo angolo di paradiso. Che però col tempo si è trasformato in un vero inferno.
Laura Lupini