È finita l'epoca delle iniezioni di botox e del lifting al viso! Il trattamento rivoluzionario di un professore italiano che vive in Svezia fa ringiovanire di almeno 15 anni in 28 giorni I chirurghi plastici temono per il proprio lavoro. Il nuovo metodo di eliminazione delle rughe e di rassodamento della pelle del viso e del collo farà perdere il lavoro a migliaia di loro? Eminenti specialisti in cosmetologia, dermatologia e medicina estetica non hanno dubbi in proposito: sì. Con lo sviluppo di una formula ringiovanente macromolecolare naturale da parte di un italiano, è giunta la svolta tanto attesa nella lotta contro i segni dell'invecchiamento della pelle.
Già oltre 14 mila utenti del trattamento hanno eliminato il 98% delle rughe e riacquistato la compattezza giovanile della pelle del viso e del collo in 28 giorni. Hanno così ottenuto l'effetto di riempimento delle rughe identico a quello delle iniezioni, del botox e del lifting al viso - ma senza doversi sottoporre a alcun intervento. Anche donne che avevano già perso la speranza di riacquistare il loro aspetto giovanile hanno fatto regredire i segni dell'invecchiamento cutaneo di almeno 15 anni. Com'è possibile?
Il prof. Danilo Gardini (esperto in biologia molecolare) ha deciso di liberare la moglie dai complessi causati dalle rughe e dalla perdita di compattezza della pelle e di restituirle un aspetto giovane. È stato l'inizio di una rivoluzione nella cosmetologia. Il professore, dopo un anno di ricerche di laboratorio avanzate, ha sviluppato una formula macromolecolare naturale, sicura e facile da usare che attiva il gene della giovinezza KLOTHO e fa regredire l'età biologica delle cellule.
Fa ringiovanire così la pelle del viso e del collo di almeno 15 anni in 28 giorni. Riviste mediche professionali hanno già salutato questo trattamento come una "scoperta pionieristica nella cosmetologia", e il professore ha ottenuto la nomina al Premio Nobel per i suoi risultati. Grazie all'azione della sua formula macromolecolare, anche le donne in età avanzata possono eliminare il 98% delle rughe e tonificare radicalmente la pelle, restituendole un aspetto giovane.
Facebook: dati sopra le attese. Ma arriva la stangata 5 mld sul caso privacy
Facebook ha diffuso conti migliori del previsto nel secondo trimestre, lo stesso giorno in cui ha confermato la stangata da 5 miliardi di dollari patteggiata con le autorità statunitensi per chiudere il caso sulla violazione della privacy. Sul social media, che controlla anche WhatsApp e Instagram, incombe una nuova inchiesta avviata dalla Ftc (Federal Trade Commission), l'antitrust Usa, che si affianca a quella appena resa nota dal dipartimento di Giustizia e che riguarda tutti i colossi dell'hi-tech. I titoli Facebook salgono dell'1% nell'after hours di Borsa. Gli utenti attivi quotidiani dei servizi "core" di Facebook e Messenger sono risultati in linea con le previsioni, aumentati dell'8% a 1,59 miliardi. Gli utenti mensili hanno toccato quota 2,41 miliardi, in salita sempre dell'8%. Le entrate medie per utente sono balzate sopra le aspettative a 7,05 dollari contro 6,87 dollari ipotizzati. Se si considerano tutte le app, gli utenti mensili di Facebook risultano 2,7 miliardi.
I VIDEOGIOCHI: ALLEATI DEI BAMBINI O RISCHIOSI PER LA LORO SALUTE?
Il fenomeno dei videogiochi è ormai largamente diffuso nella nostra società, anche se le opinioni relative al loro utilizzo sono fortemente contraddittorie. È importante capire quali sono i pregi e i difetti di questi strumenti e agire per promuovere un loro uso educativo Osservare un bambino che gioca, dunque, permette di valutare lo sviluppo delle capacità relazionali, delle abilità cognitive e del crescente interesse per il mondo esterno. Da un po’ di anni, gran parte del tempo libero di bambini (e non) viene dedicato a nuove attività ludiche, sempre più tecnologiche, rappresentate dai videogiochi.
Questa nuova realtà si è sviluppata ed è cresciuta insieme al cinema. In questa interconnessione continua si sono trasformati anche gli utenti e il centro del mercato è costituito da un pubblico che va dai 6 ai 45 anni, anche se sulle scatole dei giochi in commercio l’elemento più evidente è il “+3”, che sta ad indicare la possibilità che si può essere videogiocatori anche prima di frequentare un asilo. In effetti, la percentuale di bambini tra i 3 e i 5 anni che gioca è pari al 26,5% e gioca, in media, quasi due ore al giorno.
Effetti positivi e negativi dell’uso dei videogiochi
Relativamente all’utilizzo dei videogiochi da parte dei bambini ci sono delle posizioni contraddittorie, ovvero c’è chi sostiene a pieno l’utilizzo di questi strumenti, ovviamente nei limiti, e chi invece si oppone tassativamente al loro impiego. Nello specifico, i sostenitori dei videogiochi pongono l’accento sulle possibilità di sviluppo delle capacità percettive e senso-motorie:
i videogiochi faciliterebbero l’approccio alla cultura e al pensiero tecnologico e stimolerebbero i processi mentali (memoria, capacità di pensiero induttivo…), la capacità di calcolo e di formulazione di strategie vincenti, la fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità, la coordinazione oculo-motoria.
Non solo. Un’altra valenza positiva dei videogiochi è rappresentata dal contatto sociale; in effetti, la pratica dei videogiochi è un’opportunità di interazione sociale, promuove, secondo alcuni esperti, lo sviluppo di un’intelligenza “di gruppo” che fa esercitare un sistema cognitivo complesso.
Gli oppositori si appellano, invece, ai rischi legati all’eccessivo o scorretto utilizzo da parte dei bambini, che vanno dall’estraniamento dalla realtà alla mancanza di empatia, dalla sedentarietà al sovrappeso, dall’eccessivo senso di potere e controllo fino ai disturbi della vista. Inoltre, non sono da trascurare i contenuti violenti di alcuni videogiochi, che possono avere un forte impatto sul comportamento dei bambini.
In effetti, uno studio dell’Università del Missouri, in cui alcuni bambini sono stati invitati a giocare con dei videogiochi per 25 minuti, ha evidenziato come i videogiochi violenti desensibilizzano il cervello alle immagini “crude” e inducono comportamenti aggressivi. Soprattutto nel periodo della preadolescenza, l’esposizione ripetuta alla violenza presente in questi strumenti esercita un’influenza significativa, perché va a rinforzare ed incrementare quei sentimenti, quelle cognizioni e quei livelli di attivazione correlati all’aggressività che il giovane già vive di per sé.
La videodipendenza
Quando si passa troppo tempo videogiocando, c’è il rischio che il confine tra uso di questi strumenti e abuso diventi troppo sottile e il bambino diventi alla fine dipendente. Infatti, durante il gioco con i videogames c’è un incremento della produzione di dopamina, neurotrasmettitore che, oltre ad essere coinvolto nell’apprendimento e nel consolidamento mnemonico delle nuove informazioni, è correlato anche con il potenziamento del comportamento aggressivo, legato al piacere ed alla ricerca di nuove ed intense emozioni.
Questo fattore, insieme ad un utilizzo massiccio di videogiochi e alla continua ricerca di nuove emozioni, sembra essere collegato con il Tech Abuse, comportamento patologico caratterizzato dall’utilizzo eccessivo di videogiochi