Laura Lupini

India – In India nasce il primo ristorante con “robot” come camerieri I robot ormai sono diffusi su larga scala e utilizzati in tutto il mondo per gli usi più disparati tanto che stanno gradualmente sostituendo l’uomo in molti processi lavorativi al fine proprio di rispondere a standard di vita sempre più frenetici e stressanti. Non si può quindi rimanere molto stupiti se in India hanno addirittura inaugurato il primo ristorante al mondo, dove a servire ai tavoli non ci sono uomini in carne e ossa, ma camerieri “meccanici”. Il locale in questione, noto con il nome di “robot”, che è specializzato nella preparazione di gustosi piatti tailandesi e cinesi, si trova nella città di Chennai, nel sud dell’India e sta riscuotendo un notevole successo. I clienti qui, attraverso l’uso di tablet presenti ogni tavolo, fanno le loro ordinazioni, che vengono spedite direttamente in cucina, dove si provvede alla cottura. In seguito, i piatti una volta pronti, vengono presi e consegnati ai tavoli, direttamente da quattro robot alimentati a batteria, che grazie ad un meccanismo sofisticato di sensori riescono a capire se ci sono ostacoli sulla loro strada e quindi di conseguenza a fermarsi. I fondatori del ristorante sperano in futuro di aprire in città altri locali identici, per far provare a tutti un’esperienza culinaria originale come poche.

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Laura Lupini

India – Una delle sette meraviglie del mondo: il Taj Mahal in India Il Taj Mahal, che letteralmente tradotto significa “il palazzo della corona” o “la corona del palazzo”, è il nome dato ad una stupenda costruzione situata nella cittadina indiana di Agra, le cui origini sono molto incerte. Secondo la tradizione, l’opera sarebbe stata voluta dall’imperatore indiano Shah Jahan, per realizzare una delle promesse fatta alla moglie quando era ancora in vita. I lavori, che ebbero inizio nel 1632, si conclusero solo nel 1654 ed impiegarono il lavoro di tantissimi artigiani, alcuni dei quali provenienti dall’Europa e addirittura uno dall’Italia di nome Geronimo Veroneo, che si servirono di diversi materiali provenienti da ogni parte dell’India e dell’Asia. In totale si contano 28 diversi tipi di pietre preziose e semi preziose, incastonate nel marmo bianco come motivo decorativo dell’intera struttura. Durante il XX secolo l’edificio fu molto curato: nel 1942, durante la seconda guerra mondiale, il Governo indiano eresse infatti un’impalcatura attorno alla struttura per difenderla da eventuali danni provocati da attacchi aerei e tale precauzione fu presa anche durante la guerra tra India e Pakistan, tra il 1965 e il 1971. Negli ultimi anni il Taj Mahal ha dovuto affrontare, tuttavia, un nemico molto più subdolo: l’inquinamento. A causa delle polveri sottili, infatti, il candido marmo di cui è ricoperto si sta ingiallendo. Al fine di risolvere questo problema, oltre alle normali operazioni di pulitura regolarmente commissionate dal Governo indiano, dovrebbe essere fatto anche un intervento di trattamento speciale sui marmi che richiederebbe un grande sacrificio di risorse economiche, tanto che le autorità locali, proprio per arginare i costi, hanno deciso di optare per delle misure di prevenzione, come ad esempio la legge che vieta di costruire industrie inquinanti nell’area attorno al Taj Mahal. Il complesso architettonico del Taj Mahal si compone di cinque elementi principali: il darwaza (portone), il bageecha (giardino), il masjid (moschea), che rappresenta il luogo di culto dei pellegrini e la struttura che santifica l’intero complesso, il mihman khana (“casa degli ospiti”, chiamata anche jawab) ed infine il mausoleum ovvero la tomba dell’imperatore Shah Jahan. Inoltre ulteriori strutture secondarie sorgono addossate alle mura che dividono il complesso dall’esterno (esse lo cingono per tre lati, poiché il lato settentrionale prospiciente il fiume è libero) e sono: i due portali secondari ed otto torri ottagonali. All’interno del giardino, si trovano aiuole di fiori, canali d’acqua che riflettono l’immagine del Taj e viali alberati. Esso è suddiviso in quattro parti da due canali che si intersecano in modo ortogonale al centro; ognuna delle quattro parti è a sua volta divisa in ulteriori quattro parti da viali percorribili. Il mausoleo vero e proprio invece, è una struttura alta nel suo punto più elevato 68 metri ed è posto al di sopra di una sopraelevazione di forma quadrata dove ai suoi quattro vertici sono posti quattro minareti. Possiamo dire che visto di prospetto l’edificio è, nella sua massima semplificazione, un rettangolo sovrastato da un arco ogivale la cui forma viene ripresa, poi, in ogni parte della struttura: si vedano ad esempio le nicchie presenti lungo ogni faccia dell’edificio e riprese in tutte le strutture del complesso del Taj Mahal. Con questa soluzione di geometria autoreplicante viene mantenuta proprio una certa continuità tra le varie parti dell’edificio e tra l’edificio e il resto del complesso. Ai lati di ogni apertura dell’edificio inoltre è posto un pinnacolo di forma ottagonale alto e stretto che supera in altezza il tetto. Per quanto le pareti siano interamente rivestite di marmi, la struttura portante è stata realizzata in pietra arenaria rossa ed è sovrastata da cinque cupole.

Laura Lupini

Port Ghalib, il Mar Rosso di lusso In viaggio sulla costa egiziana per rilassarsi e farsi coccolare come sultani, fra atmosfere berbere e snorkeling fra i pesci della barriera corallina. Nella città sulla laguna più grande d'Africa Egitto d’elite, il Mar Rosso alternativo, una vacanza al sole senza la massa di vacanzieri d’assalto è ancora possibile. Si chiama Port Ghalib ed è una vera e propria città-resort con negozi, caffè e ristoranti gourmet, ma soprattutto con la laguna artificiale più grande d’Africa, uno specchio d’acqua salata con una superficie di 8.500 metri quadrati, ricreata su uno dei tratti più belli della costa egiziana. Praticamente è l’alternativa di lusso alla vicina Marsa Alam (il cui aeroporto internazionale dista solo pochi minuti), dove l’atmosfera esotica si respira in ogni angolo, fra palazzi arabeggianti e viali punteggiati di palme che rinfrescano le passeggiate degli ospiti. Ci si sente dei sultani persino lungo la marina, che può contenere oltre 1000 yachts. All’interno di quest’area per il relax di lusso si trovano alberghi a cinque stelle, immersi in ampi giardini verdi che offrono tutti i confort, ma senza dimenticare mai la tradizione egiziana e il sapore del vicino deserto. Come accade al Crowne Plaza Sahara Sun Sands , dove le porte ad arco arrotondato, le bianche mura, il rosso dei mattoni in terracotta o gli arazzi colorati che scendono dalle pareti delle suite ricordano il mondo beduino. Fiore all’occhiello è la spiaggia privata con un pontile che si getta oltre la barriera corallina, dove a pochi metri dalla riva, si può nuotare in un acquario naturale, pieno di pesci colorati. A solo pochi minuti di water taxi dall’hotel, c’è anche Marsa Mubarak, la spiaggia attrezzata che offre un’ampia scelta di attività acquatiche e passatempi “freschi”: per gli sportivi c’è il campo da beach volley, le attrezzature per le immersioni, fosse anche lo snorkeling di base dato che la baia a ferro di cavallo agevola gli incontri con le tartarughe, dove gli esperti possono anche prenotare un tour per lo sci d’acqua. E per godersi la più divertente nightlife egiziana, basta raggiungere La Corniche, il luogo di ritrovo elegante che percorre il viale lungo il porto turistico, dove si balla e si brinda facendo le ore piccole e in attesa dell’alba. Inaugurato da pochi anni e con un prezzo d’occasione è il Three Corners Fayrouz Plaza Beach , che regala un panorama da cartolina per la sua splendida posizione di fronte al mare aperto, indicato anche per le famiglie che vogliono sfruttarne i servizi come il Centro Diving, la piscina per bambini o l’animazione soft. Risalendo la costa si può raggiungere El Qseir, il colorato villaggio pieno di suq e mercatini: fra i gioielli in riva al mare si può prenotare una vacanza al Radisson Blu Hotel , il resort a cinque stelle arredato in stile etnico, ma con tocco moderno, con un ristorante internazionale, che ospita lo “show cooking” degli chef, con la preparazione dei piatti live.

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