Gianmario Governato

Top Founder Senior

Rispondo ad una domanda che mi è stata posta tempo fa da un collega, il quale mi chiedeva se la SLA (Sclerosi laterale amiotrofica), potesse avere qualche significato particolare. 
Non ci sono molte ricerche in campo psicosomatico, la maggior parte di queste comunque sottolineano, come accade per altre patologie motorie, la compartecipazione simbolica di un evento traumatico : si parla di conflitto legato, per quanto riguarda le gambe, al “non poter fuggire” (da una situazione o da una persona), oppure il “non poter raggiungere” (una situazione o una persona che si allontanano) e, per quanto riguarda le braccia, il “non poter respingere o trattenere” (sempre qualcuno o qualcosa), fino al “non saper come e dove andare”...
Per quanto concerne l’interessamento del tronco encefalico, l’aspetto simbolico rappresenterebbe poi il “non poter parlare” e il “non poter mandare giù” (qualcuno o qualcosa).
 Si dice infatti che il soggetto tendenzialmente “introverso” sia più predisposto ad innescare patologie che originano da traumi psichici.
 Anche il cosiddetto “terreno biologico” sul quale si somatizza il trauma, diventa elemento fondamentale nella genesi della patologia : si sa che l’aver inalato sostanze tossiche come metalli pesanti, prodotti chimici o altro, riduce la funzionalità neuronale, così come costituisce aggravante un soggetto defecato e immuno-depresso.
 Ma. al di là di queste considerazioni, credo sia interessante notare come oggi, in modo sempre più frequente, il nostro cervello ci rimandi segnali di disagio, segnali che poi somatizziamo in modo diverso per ognuno di noi : se è vero che viviamo sempre più di “superficie”, sempre cioè più lontani dal nostro “centro”, è altrettanto vero che per la nostra cultura il “fare coscienza” ci sia sempre più estraneo, e gli alchimisti ben sapevano che solo una “coscienza sana” era il segreto per rigenerare il cervello. E il nostro cervello è in contatto con la “coscienza primordiale”, quella da cui si nasce e che mantiene vivi i nostri istinti. Noi abbiamo perso la cosa più preziosa, il nostro mondo immaginario, la nostra capacità di fantasticare, ciò che più ci avvicina a questa coscienza innata : ogni volta che ci affidiamo alle immagini e alle fantasie usciamo dalla ripetitività dei nostri pensieri e di certi nostri atteggiamenti mentali, che sono il vero veleno che invecchia e fa degenerare il sistema nervoso.
 Tutto questo per dire che solo se ci atteniamo alle leggi e ai codici della natura che ci circonda, che sono poi i codici della nostra “Anima”, quindi solo se viviamo attraverso i giusti atteggiamenti mentali, manteniamo la nostra “centralina”, il nostro cervello in piena efficienza e funzionalità. In una cultura che ha spento l’ “Anima” e che ha privilegiato la logica e la ragione in modo esasperante, posso comprendere come possano accadere al nostro corpo eventi sempre più drammatici e misteriosi per la scienza ufficiale.

Gianmario Governato

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Dall' esperienza in studio coi miei pazienti emerge un fatto interessante : si ammalano coloro che si intestardiscono ad affrontare la vita a senso unico, coloro che entrano in una "mentalità" che li porta a dare importanza alle solite cause...un tradimento, un abbandono, un lutto, il licenziamento dal lavoro, il fatto di non sentirsi amati... Solo se ci rendiamo conto che il disagio è una voce dell'anima che ci vuole diversi, capaci di realizzare la nostra vera natura, solo se impariamo che non c'è nulla da cambiare se non il nostro modo di vedere il mondo, solo allora le forze innate della guarigione entrano in campo e realizzano il nostro benessere.

Gianmario Governato

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All'interno di un'auto troviamo diverse spie, spie che si accendono solo quando qualche funzione dell'auto ha qualche problema. Se viaggiando improvvisamente si accende una spia, la cosa ci preoccupa al punto che ci costringe ad interrompere subito il viaggio. Sarebbe cosa sciocca prendersela con la spia, e sarebbe ancor più sciocco se il meccanico interpellato si limitasse a rimuovere la lampadina che ha fatto accendere la spia : per analizzare meglio il guasto occorre spesso prendere in considerazione tutto il motore, perchè è ciò che la spia voleva indurci a fare... Il sintomo è come la spia dell'auto, è l'espressione visibile di qualcosa di invisibile. Eliminarlo significherebbe toglierci la possibilità di allargare lo sguardo sull'insieme, su quell'unità di mente e corpo che ognuno di noi è... Vuoi scoprire perchè ci si ammala e cosa fare ? Visita il sito http://www.sentiilbenessere.it/

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