Gianmario Governato

Top Founder Senior

Amore e immaginazione...

2018-06-08 15:48:30

"Se il carattere di una persona è una complessità di immagini, allora per conoscerti devo immaginarti, assorbire le tue immagini. Per mantenermi in contatto con te, devo mantenere un interesse immaginativo non per il processo del nostro rapporto o per i miei sentimenti nei tuoi confronti, ma per le immagini che ho di te. Il contatto attraverso l’immaginazione produce un’intimità straordinaria. Quando l’immaginazione si concentra intensamente sul carattere dell’altro…l’amore segue presto. Può ben darsi che i rapporti umani traggano beneficio della ripetuta esortazione ad amarsi l’un l’altro, ma perché un rapporto continui a vivere, l’amore da solo non basta. Senza l’immaginazione, l’amore ammuffisce in sentimentalismo, dovere, noia. I rapporti falliscono non perché abbiamo smesso di amare, ma perché, prima ancora, abbiamo smesso di immaginare." James Hillman.

Gianmario Governato

Top Founder Senior

FA RIFLETTERE...

2018-06-08 15:01:00

Gianmario Governato

Top Founder Senior

LE NOSTRE EMOZIONI...

2018-06-08 13:03:10

Ansia, paura, rabbia, tristezza: vengono a trovarci e ci spiazzano, ma se le accogliamo come occasioni di trasformazione, ci fanno ritrovare la gioia di vivere. “Dottore, mi è arrivato un attacco di paura!” Bene: non vedere la paura come un nemico, ma come il primo tempo di un film che si sta sviluppando per portarti a diventare la “principessa” che non sei più, che hai smesso di essere o non vuoi più essere. Jung diceva che gran parte dei nostri disturbi nascono dal fatto che “siamo diventati uguali a tutti gli altri, banali, pecore in un branco”. Siamo come animali in gabbia: chi ha detto che il matrimonio debba essere per forza il centro dello sviluppo interiore? Chi ha detto che avere figli sia fondamentale per una vita completa? Perché il giudizio degli altri dovrebbe essere sempre importante? Perché quando ti viene a trovare l’invidia, la gelosia, la rabbia, la paura, non le vuoi? Si tratta di sentimenti che ci abitano, come tutti gli altri, come la dolcezza, la tenerezza…. Via via che passano gli anni, occorre imparare a stare con le “cose” che non ci piacciono di noi. In tal senso, siamo sicuri che sia il terzo matrimonio a essere sbagliato o il fatto che forse nel matrimonio recitiamo un personaggio che non ci appartiene? Le cosiddette “brutte emozioni” sono il primo gradino di una scala che ti conduce alla tua reggia, a casa: per questo non vanno scacciate ma viste. Del resto, in tutti noi convivono due mondi, uno luminoso, l’altro in ombra. La luce deve essere attraversata dall’ombra, dagli errori, dai matrimoni sbagliati, dai litigi, dall’ira, dalla rabbia, dalla gelosia... Il nostro occhio deve contemplare queste emozioni sgradevoli, perchè solo in questo modo ci ricongiungiamo col nostro lato più profondo, coi nostri desideri più autentici. Se nella psiche aumenta il desiderio, automaticamente i disagi si affievoliranno…

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