Gianmario Governato

Top Founder Senior

Perchè soffriamo di Herpes ?

2018-07-02 12:20:59

Siamo in ambito di pelle e mucose esterne, siamo cioè in quella parte del corpo a contatto col mondo esterno. La pelle, il nostro limite, il nostro confine, l'organo su cui disegniamo la nostra storia (pensiamo alle rughe...), i nostri disagi, quell'organo cioè che va a rappresentare qualcosa che diversamente non sappiamo esprimere... Quando "facciamo herpes" dobbiamo pensare a quanto è grande il coinvolgimento che proviamo in certe occasioni, questo nostro "darsi troppo" sia in ambito sentimentale, sia in ambito lavorativo. E' il fuoco della passione che mettiamo nelle cose, senza concedersi pause. Se pensiamo poi alle labbra come ad una zona ad altissima sensibilità tattile, sede di uno scambio diretto e intimo, allora capita che il forte coinvolgimento emotivo si esprima proprio in quella zona, per indicare uno "stacco", una pausa. In fondo il bruciore ed il prurito stanno proprio ad indicare l'intenso impegno energetico del momento. In molti altri casi l'eruzione erpetica simboleggia il "fuoco" di una rabbia trattenuta che non sappiamo o non riusciamo a manifestare con parole esplicite (rappresenta proprio le "parole non dette"). Le persone più a rischio sono dunque quelle che, provando passione per qualcosa o qualcuno, non si risparmiano e vanno incontro ad un cospicuo consumo di forze e, sentendosi vive solo nel pieno dell'azione, faticano a modulare la propria "disponibilità energetica". In questo senso sarebbe opportuno imparare a rallentare e a non "bruciare tutto e subito"...

Gianmario Governato

Top Founder Senior

In particolare sulla psoriasi...

2018-06-25 23:51:27

Con l'ALLERGIA il soggetto comunica il suo rifiuto a "lasciar entrare", con l'ACNE la sua difficoltà a "far uscire" e con la PSORIASI le riassume entrambe. La chiazza ispessita e squamosa impedisce fisiologicamente di operare degli scambi con l'ambiente, nello stesso modo in cui il soggetto mette la corazza alle emozioni, interne ed esterne. Si tratta di soggetti che non si mettono mai in gioco fino in fondo, che non si fanno conoscere più di tanto, che non permettono a nessuno di entrare nel loro mondo interiore e che faticano ad esprimere ciò che sentono nel profondo. Sono dunque soggetti molto vulnerabili, e questa è la ragione per cui tentare di eliminare velocemente il disturbo sulla cute, rischia di trasformare questa grande energia in patologie più profonde quali la colite e la cefalea o addirittura, sentendosi "scoperti" e "messi a nudo", rischia di mettere troppo in gioco un disagio psichico che potrebbe emergere in forme psicotiche. In fondo la psoriasi sottolinea un problema di identità, un tentativo di cambiare pelle come il serpente che perde le squame. Per cui, qualsiasi terapia venga intrapresa, si consiglia di procedere con delicatezza e gradualità.

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Gianmario Governato

Top Founder Senior

Eczema e psoriasi, quali significati ?

2018-06-25 23:43:44

La pelle è l'organo che più di ogni altro rivela il nostro mondo interiore e i nostri stati d'animo. Ciò che si disegna sulla pelle, spesso in viso, dice la verità su di noi, racconta quali emozioni stiamo vivendo, quali sensazioni ci stanno disturbando (si arrossisce di vergogna, si impallidisce per la paura, si diventa cianotici per la rabbia...). Come se esistesse un legame molto forte tra pelle e psiche, cosa che i popoli primitivi ben conoscevano quando tatuavano sul loro corpo il dolore, la gioia, la rabbia, la guerra, la paura. Allora anche i nostri disturbi diventano una sorta di tatuaggio simbolico capace di raccontare ciò che non riusciamo ad esprimere o a vedere di noi stessi. Se la pelle è il nostro confine ultimo, il nostro limite, ciò che ci delimita, essa rappresenta la nostra individualità, la nostra identità ( noi ci riconosciamo in quanto pelle...pensiamo alla funzione dello specchio). E' dunque lo strumento che ci mette in relazione col mondo esterno, che "parla" dei nostri rapporti, delle nostre relazioni. Sulla pelle si disegna la nostra storia e tutto ciò che diversamente non riusciamo a comunicare con l'esterno. La pelle è quindi (col respiro), l'organo della comunicazione per eccellenza. Ecco allora che con l'eczema portiamo fuori le nostre emozioni, le nostre energie creative, aggressive e istintive (anche sessuali) che diversamente non sappiamo agire, quel "fuoco" che brucia in noi e che non esprimiamo. Nell'eczema atopico, allergico del bambino, si evidenzia tutta la pericolosità di un mondo "artificiale", innaturale ( materiali sintetici, inquinamento, ecc ecc..) , con cui il soggetto viene in contatto e che ben esprime la lotta per la difesa del proprio territorio ancora "pulito". Con il rossore della psoriasi buttiamo fuori tutto il "fuoco" della rabbia che è in noi e con l'ispessirsi della pelle manifestiamo il tentativo di mascherarlo, di nasconderlo, di sopprimerlo. In ogni disturbo cutaneo c'è tutto un mondo emotivo che si affaccia e che spesso soffochiamo. Dei diversi linguaggi del corpo, quello della pelle è sicuramente il più autentico e più recitiamo quel personaggio che piace agli altri, più tratteniamo i nostri istinti, più diventiamo "formali", più la pelle si copre di macchie che rivelano esattamente l'opposto. Per saperne di piu e per affrontare ogni disturbo cutaneo senza sopprimere ciò che il corpo intelligente già tenta di far uscire, di portare all'esterno, visitate il sito www.sentiilbenessere.it.

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