Gianmario Governato

Top Founder Senior

Siamo alle porte della primavera, il periodo del risveglio e della depurazione. Siete proprio convinti che la disintossicazione passi soltanto attraverso una corretta alimentazione e l'uso di sostanze naturali depurative ? Noi non assorbiamo solo "tossine fisiche", ma soprattutto "tossine morali", di cui spesso neanche ci accorgiamo. Sappiamo davvero come smaltirle e donare leggerezza alla nostra mente ? Potete trovare la soluzione a questi quesiti nel sito http://www.sentiilbenessere.it/ e nel nuovo ebook "Ciao sono il fegato e voglio parlarti di me”

Gianmario Governato

Top Founder Senior

Il vuoto...il buio...il silenzio...tre eventi che spesso non amiamo vivere, anzi li temiamo. Tre eventi che ritroviamo in quel "demone" della nostra attuale società che è la depressione...Eppure vuoto, buio e silenzio sono le tre condizioni necessarie alla creazione e alla creatività...quindi alla vita. Non nasce forse la vita in un bozzolo...in un utero...in un uovo o nel buio della terra ? Aprire le braccia ad essi, accoglierli, può voler dire uscire dalla depressione, può voler dire "ri-nascere" a nuova vita... Questa sorta di "oscuramento" chiamato depressione ci indica che è giunto il momento di abbandonare quel "vecchio personaggio" che ormai ci sta stretto : solo annullandoci, "resettandoci" si aprono le porte alla vera ri-generazione... Se vuoi saperne di più visita il sito http://www.sentiilbenessere.it/

Gianmario Governato

Top Founder Senior

Vorrei rispondere a tutte le persone che parlano dell' "effetto placebo” (riferendolo ad esempio all’omeopatia), etichettandolo come cosa di poco conto e di poco valore, definendolo "autosuggestione". In realtà rappresenta molto di più e può avere lo stesso potere curativo di una sostanza chimica. E' risaputo che il cervello, se stimolato correttamente, ha in se poteri di "autoguarigione". Molti infatti sono gli studi in cui si dimostra che se ad un soggetto viene somministrata una sostanza "inerte" come l'acqua (che poi inerte non è...) dicendogli che si tratta di un farmaco contro il dolore, il soggetto ne avrà dei benefici. La convinzione che dentro di noi qualcosa ci sta curando, mette in moto dei processi neurochimici che stimolano il sistema immunitario e di conseguenza l'auto-riparazione del danno. Quella sostanza inerte attiva dunque processi spontanei nell'organismo anche se non contiene principi attivi... Ed e' il cervello l'autore di tutto ciò... Questo significa che qualsiasi sostanza noi utilizziamo reca in se anche un effetto placebo. Occorre calarsi nel mondo del "sottile" per comprenderne il funzionamento, certo non attraverso l'occhio della scienza che utilizza parametri di indagine lontani anni luce da quel territorio energetico che ci appartiene e che la fisica quantistica ben conosce. Ci sono i codici della scienza e i codici della natura, dell'anima, e per "capire" come funziona ad esempio l' Omeopatia bisogna affidarsi ad un altro occhio capace percepire la nostra interiorità. Non possiamo continuare a relegare la sostanza omeopatica a semplice "placebo" o "acqua fresca"... Sono i luoghi comuni di un pensiero logico-razionale che non può accedere ad altri piani della nostra esistenza... L'omeopatia rimane quel "farmaco dell'anima" che solo la cecità di una certa scienza materialistica continua a negare, ripetendo ossessivamente la cantilena del "non obiettivabile", "non dimostrabile", "non sperimentabile", dimenticando che in natura non esistono sperimentazioni ma soltanto "fatti"....

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