Gianmario Governato

Top Founder Senior

Lo sguardo che cura..

2018-11-05 11:59:08

Gurdjeff affermava che l'auto-osservazione, la consapevolezza, è capace di produrre cambiamenti radicali del nostro essere, senza che ce ne accorgiamo. Lo sguardo rivolto al nostro interno colma il cervello di un'altra energia. Più l'auto-osservazione procede, più ci si accorge che ogni pensiero, ogni preoccupazione, ogni emozione, ogni dolore sono momentanei, transitori e che ciò che li cronicizza è il nostro volerli allontanare e combattere. Devo sapere bene che tutto ciò che si presenta dentro di me, arriva adesso, in questo istante ed è adesso che lo devo osservare. Se osservo ogni disagio come se si presentasse per la prima volta, lo sguardo consapevole purifica la mia interiorità e io sono solo colui che osserva, non colui che subisce il disagio, non sono le cose che mi capitano e che mi tormentano, non mi identifico più coi miei brutti pensieri...io sono quello che li osserva...Solo allora li vedrò allontanarsi da me, non perchè ho vinto la lotta, ma perchè ho imparato a guardare tutto con distacco e accoglienza...Dentro ognuno di noi, tutto è in continua trasformazione ed essere se stessi vuol dire sapere bene che cambiamo ogni minuto anche se non ce ne accorgiamo, perchè siamo sempre orientati su ciò che non c'è già più, solo sui ricordi e lottiamo per cambiare un passato che è "morto"...Solo il mio sguardo interno c'è sempre e devo sapere come usarlo per stare bene...

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Gianmario Governato

Top Founder Senior

Qualche considerazione sull'estetica...

2018-11-03 14:13:23

Ho sempre sostenuto che in noi convivono due mondi (corpo e Anima), di cui dobbiamo tenere conto se vogliamo vivere secondo natura, essenzialmente con lo scopo di stare bene. Allora esiste una “Cosmesi del corpo”, che tutti conosciamo, ed esiste una “Cosmesi dell'anima”, che invece non consideriamo mai. Le due, devono convibrare per ritrovare un' armonia estetica ...Così l'estetica diventa la ricerca della propria impronta. Diceva Bauer, l'antropologo della foresta, che le donne si truccano perchè sono "più vicine all'anima del mondo". Purtroppo le mode allontanano dalla bellezza antica e autentica che le donne possiedono. Nel trucco la donna dipinge e rappresenta il Cosmo sul viso....da cui Cosmesi, Ordine e Armonia. Ma non deve essere una cosmesi di superficie, legata all’essere belle per quell’occasione, per un breve momento. Deve essere una Cosmesi che punta ad incontrare la nostra immagine interiore, appunto la “Cosmesi dell’anima”, che è una “Cosmesi energetica”. E l’immagine interiore è l’altro da sé, l’inconscio, la parte che non vediamo. Allora un trucco riuscito deve convibrare con la nostra essenza. E' un'altra bellezza quella cui ci si riferisce, a misura della Natura che ci circonda, il "cosmo" appunto, che ogni anno si trucca con l'arrivo della primavera : una vera Cosmesi deve aiutarci a riscoprire dentro di noi i colori e i suoni dell’universo, le sue stagioni, le sue emozioni...

Gianmario Governato

Top Founder Senior

Alle radici della guarigione

2018-10-30 14:32:35

La medicina ufficiale insiste...continua a perseguire le sue ricerche nel mondo della materia, ricerche sempre più raffinate e tecnologia sempre più avanzata. Dimentica che le leggi e i codici che utilizza e indaga, non sono le leggi e i codici della natura. L'occhio che indaga e sperimenta è l'occhio della ragione, della mente che razionalizza e che tutto vuole spiegare e capire...è l'occhio che i grandi saggi definivano “lo sguardo della superficie”, che esplora il mondo usando sempre la parola “perchè”, uno sguardo che non mi permette di esplorare il mio mondo interno, la mia interiorità, quello spazio interno continuamente abitato da pensieri, preoccupazioni, fatti, obiettivi, ricordi, aspettative, progetti.Purtroppo spesso anche in psicologia trattiamo l'interno come se ragionassimo sull'esterno, misuriamo, facciamo centinaia di test...e continuiamo a non valutare che l'interiorità è un altro mondo, un altro piano dell'essere che non ha niente a che fare con la mente e i suoi schemi. Sulla superficie cerchiamo le “cause”, rimbalziamo da una causa all'altra, continuiamo a raccontare la nostra “storia” e non sappiamo che stiamo così alimentando il nostro malessere, il nostro disagio.Ma c'è un'altro “sguardo”, un altro “occhio”, quello che i saggi chiamano lo “sguardo dell'acqua che scorre”...l'intelligenza dell'acqua, che ci permette di comprendere che nel momento in cui guardo e giudico me stesso, guardo qualcosa che è già passato, concetto non facile da accogliere per una mente razionale e scientifica : l'astrofisico sa che le galassie che vediamo, nel momento stesso in cui le osserviamo, non esistono già più, il cielo stesso che vediamo, in realtà è già tramontato.Se questo concetto ci è chiaro, possiamo pensare allo stesso modo che anche ciò che guardo di me stesso è già tramontato e allora finalmente smetteremmo tutti di parlare in terapia della nostra storia e del passato !! Mentre lo “sguardo della superficie” è collocato nella storia, alla ricerca di certezze e sicurezze, di schemi e di cause, lo “sguardo dell'acqua” cerca la discontinuità e vive dell' “impermanenza” e guarda il mondo come fosse acqua che scorre...solo così vengono meno gli attaccamenti...L'occhio dell'acqua osserva il disturbo, il disagio, lo osserva per vederlo andare via...Ecco perchè è importante cambiare sguardo, prospettiva, perchè mentre osserviamo il dentro, l'interiorità, senza giudizi, senza aspettative, presenti alle sensazioni e alle emozioni che ci abitano, cedevoli alle cose così come sono, in quel momento siamo vicini a quell'intelligenza innata che ci crea istante dopo istante, incessantemente...Questo è lo sguardo, l'atteggiamento che serve per stare bene, solo se mi affido alla mia interiorità, all'anima, sono vicino alle radici della guarigione.

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