Gianmario Governato

Top Founder Senior

Cosa logora il cervello ? Cosa lo rende sano ?

2018-09-15 13:42:07

I pensieri "vecchi" lo stancano : - quando pensi all' "occidentale", in modo troppo logico, razionale, lineare. - quando ti alleni a ricordare con esercizi mnemonici ed enigmistica. - quando pensi di diventare migliore rispettando una rigida condotta morale. - quando utilizzi abitualmente un linguaggio forbito - quando ti dimostri troppo romantico e cerchi rapporti che durino per sempre. - quando pensi che l'idea tradizionale di famiglia sia la più sicura. - quando usi lo sport per migliorare le tue prestazioni ed essere più competitivo. I pensieri "nuovi" lo mettono in salvo : - quando pensi all' "orientale" in modo olistico, seguendo l'intuizione e l'analogia. - quando dimentichi, giri pagina e ti liberi del passato e dei suoi pesi - quando immagini di essere perfetto così come sei e non ti sforzi di migliorare. - quando usi un linguaggio diretto, essenziale e sintetico, stile sms. - quando ti fai trasportare da "Eros", dal piacere e non fai progetti "per sempre". - quando nella famiglia "allargata" dai più valore all'amore che al dovere. - quando fai sport per rilassarti, per divertirti e non per vincere.

Gianmario Governato

Top Founder Senior

Per invecchiare bene (maturare)...

2018-09-13 13:11:14

-Non darsi troppi obiettivi, che come idee fisse irrigidiscono e sclerotizzano -Non usare parole sempre uguali, non dire sempre le stesse cose, sclerotizza -Non usare troppi luoghi comuni -Non attaccarsi alle illusioni, magari per un tempo migliore -Non ragionare secondo schemi pre-confezionati -Non perseguire i "modelli" -Non seguire diete troppo rigide e drastiche, oggi molto in voga -Non usare ricostituenti per la memoria -Non "farsi" di enigmistica, allena sì la memoria, ma sovraffolla il cervello di nozioni inutili -Non seguire sempre le abitudini, cristallizzano la personalità Per cui, parola d'ordine è "RINNOVARSI", come sa fare la mente del bambino. Un "saggio anziano" è una persona che ha recuperato la libertà, l'innocenza, l'elasticità e la leggerezza dell'infanzia. Il segreto è vivere in armonia coi cambiamenti : -Avere uno spirito libero -Ritrovare l'elasticità mentale -Vivere nell'adesso, nel presente -Ritrovare il "bambino interiore" -Accogliere la magia ed il mistero nella vita di tutti i giorni -Sorprendersi -Dare spazio al "nuovo" che si presenta -Ritrovare l'erotismo ad ogni età -Liberare la creatività -Giocare -Immaginare

Gianmario Governato

Top Founder Senior

La sindrome da abbandono, un altro sguardo...

2018-09-07 08:12:52

Esperienza che tutti ben conosciamo... E' una vera e propria sindrome con sintomi fisici ben definiti e simili all'astinenza da tossicodipendenza : angoscia costante, iperagitazione, insonnia, irritabilità, intolleranza verso tutto e tutti, chiusura, disinteresse... Se è vero che l'amore è il “cibo del cuore”, luogo degli affetti, quando questo nutrimento viene improvvisamente a mancare, ecco che si entra in “astinenza”. Il malessere che ne consegue è più che altro legato alla non accettazione dell'abbandono, al non arrendersi all'evidenza che il rapporto possa essere davvero finito. In questi casi c'è sempre un esagerato investimento sul partner, che diventa il pilastro della propria esistenza e, come per una droga, si perde il senso della propria individualità, della propria identità, non si vive senza “l'altro”... E se fosse che colui che viene abbandonato, inconsapevolmente metta in atto una serie di meccanismi che portano a questo risultato ? Spesso trascinare rapporti ormai esauriti e logori è la premessa di una vita infelice, ma è sempre difficile ammetterlo a se stessi e accettare il distacco : si rimane “attaccati” ad un' idea di rapporto che non esiste più, ai progetti fatti insieme, al rammarico e alla nostalgia dei ricordi. Si dimentica così che l'amore è fuori dal tempo, e che va vissuto nel “presente” e che anche la vita di coppia, deve abbandonare ogni pianificazione e il luogo comune del “per sempre”... Allora, essere lasciati, abbandonati, come dicono i saggi, diventa una benedizione: vieni lasciato, non a caso, perchè non potevi più funzionare all'interno di quel rapporto, che, probabilmente nel tempo, si sarebbe trasformato in una prigione. Quando veniamo abbandonati occorre saper leggere l'evento con altri occhi, come l'occasione di un rinnovamento, perchè siamo obbligati a rivolgere lo sguardo su noi stessi, a ricercare in profondità quella completezza che si pensava potesse esistere solo in coppia. Accogliere il vuoto dell'abbandono, è fonte di crescita ed evoluzione, ma affinchè diventi un “abbandono felice” occorre sprofondare in questo vuoto con cedevolezza e coscienza, senza aspettative, immersi totalmente nel momento presente...Solo così la nostra essenza ci porta il cambiamento e apre le porte a nuove e più vitali esperienze affettive.

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