Roberto Galante

Founder Junior

Rivoluzione per le auto elettriche: batterie cariche in 6 minuti.... La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricerca dell’Università di Cambridge che, con la collaborazione della startup Echion Technologies, ha messo a punto un nuovo modello di batterie agli ioni di litio in grado di ricaricarsi in appena 6 minuti. E, notizia ancora più interessante, la soluzione potrebbe essere messa in commercio già a partire dal 2020, sempre che qualche produttore automobilistico si dimostri interessato e accetti di avviare la produzione di massa di battery pack con la nuova tecnologia. Ma procediamo con ordine e vediamo qual è il “segreto” delle nuove batterie per auto elettriche. I sistemi di ricarica delle auto elettriche oggi in commercio utilizzano una polvere di grafite che, “affogata” all’interno dei sali di litio, consente agli accumulatori di ricaricarsi in tempi medi di 45 minuti. Il gruppo di ricerca guidato dal dottor Jean De La Verpilliere (fondatore della stessa startup che ha collaborato alla scoperta) ha provato a sostituire la grafite con altri materiali nella speranza di abbattere i tempi di ricarica. E così è stato. Come dichiarato dallo stesso De La Verpilliere, la nuova sostanza utilizzata nelle batterie agli ioni di litio – la cui composizione, però, non è stata rivelata – consente di ricaricare le batterie in 6 minuti. Tempo di gran lunga inferiore agli attuali standard, che consentirebbe di fare “il pieno” senza esser costretti a interrompere il proprio viaggio o programmare le cariche nelle ore notturne. Cosa ancora più interessante, la nuova tecnologia messa a punto dagli scienziati dell’Università britannica non solo non inciderebbe sugli attuali metodi di produzione, ma permetterebbe addirittura di ridurre i costi delle singole batterie. Stando al dottr De La Verpilliere, infatti, per avviare la produzione di batterie con la nuova tecnologia basterebbe sostituire la “vecchia” polvere di grafite con il nuovo composto frutto della sua ricerca, senza che ci sia bisogno di aggiornare gli impianti di produzione. Secondo De La Verpilliere, inoltre, i prototipi sinora realizzati hanno dato risposte incoraggianti e la startup da lui fondata potrebbe dare avvio alla produzione e commercializzazione dei nuovi battery pack già a partire dal prossimo anno. Fonte: https://motori.virgilio.it/green

Roberto Galante

Founder Junior

REGIONE LAZIO: FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI IN CASO DI INTERVENTI CHE PREVEDONO LA RIDUZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI ..... Dalla Regione Lazio un'opportunità per le PMI che vogliono investire per ridurre i consumi energetici e le emissioni di gas climalteranti. Si tratta della sezione III del Fondo rotativo per il piccolo credito, gestito dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito tra Artigiancassa e Medio Credito Centrale, che mette a disposizione delle imprese 9,6 milioni di euro (risorse POR FESR Lazio 2014-2020). Il Fondo è parte del Fondo di Fondi “FARE Lazio”, strumento con il quale la Regione Lazio assicura una strategia unitaria a tutti gli interventi mirati a rafforzare la struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese L'obiettivo del Fondo è dare risposte tempestive alle PMI con esigenze finanziarie di minore importo, minimizzando costi, tempi e complessità del processo di istruttoria e di erogazione. La Sezione III si rivolge alle imprese di tutti i settori per investimenti finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti, compresa l’installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per la sola finalità dell’autoconsumo. DESTINATARI Piccole e medie imprese Consorzi e Reti di Imprese aventi soggettività giuridica Liberi professionisti INTERVENTI E SPESE AMMISSIBILI I finanziamenti sono concessi per: Investimenti di tipo materiale e immateriale necessari alla realizzazione del programma, quali acquisto, trasporto e installazione di macchinari, impianti, attrezzature, sistemi, componenti e strumenti, realizzazione di infrastrutture di rete, lavori edilizi per la riqualificazione energetica dell’edificio. E’ compresa l’eventuale assistenza post vendita da parte dei fornitori nell’ambito in un “pacchetto chiavi in mano” Spese accessorie nel limite del 10% delle spese ammissibili complessive per servizi di consulenza, studi e progetti Capitale circolante fino a un massimo del 30% del costo totale del progetto ammissibile. Fonte: http://lazioeuropa.it/bandi/por_fesr_fondo_rotativo_piccolo_credito_9_6_milioni_per_l_efficienza_energetica_delle_imprese-588/

Roberto Galante

Founder Junior

UNO STUDIO RIVELA CHE GLI ANTICHI GRECI UTILIZZASSERO TECNICHE EDILIZIE ALL'AVANGUARDIA..... Uno degli oggetti simbolo delle città moderne è la gru, uno strumento fondamentale per la costruzione di edifici sempre più alti che ha permesso all'architettura di evolversi e creare scenari sempre più futuristici nelle nostre città. Ma quello che non immaginiamo è che essa ha origini ben più antiche: furono gli antichi Greci ad inventare questo meccanismo che ha fatto ergere verso il cielo i loro famosi templi (VI secolo a.C.). Prima di loro nessun’altra civiltà sembra averne fatto uso, ma una nuova ricerca sembra aver svelato l’esistenza di uno strumento di sollevamento precedente alla gru, nato sempre dalla geniale mente degli antichi Greci. Lo storico dell'architettura Alessandro Pierattini (Università di Notre Dame, Indiana) ha presentato il suo studio su grosse pietre piuttosto antiche, in particolare quelle dei primi templi Greci come il Santuario di Poseidone a Isthmia, Corinto (di almeno 150 anni più antichi rispetto al periodo di invenzione della gru). Le scanalature sulle sue pietre hanno rivelato l’uso di corde per sollevarle e montarle in loco o per trascinarle fuori dalle cave. Pierattini ha, così, rivelato, dopo una serie di esperimenti, che un pratico sistema di sollevamento della fune sarebbe stato in grado di sollevare blocchi di ben 200-400 kg. Oltre a questo, lo studioso ha avanzato l’ipotesi, analizzando nel dettaglio scanalature e buchi, che questi blocchi venissero fatti ruotare in loco, dopo il sollevamento, attraverso un ingegnoso sistema di leve e rulli alquanto sofisticati per l’epoca. Egli afferma che questo potrebbe essere il primo uso documentato della leva nell’edilizia greca. Questa ricerca è importante per comprendere l’evoluzione della tecnica dei nostri predecessori e rivela sempre più al mondo l’utilità di branche dell’archeologia più pratiche e sperimentali che sono in grado di ricostruire fattivamente le tecniche e gli usi dei nostri antenati. Fonte: https://www.sciencealert.com/this-ancient-greek-lifting-technique-inspired-the-modern-day-crane

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