Roberto Galante

Founder Junior

COS' È IL POZZO CANADESE.... TECNICHE ANTICHE PER LA CLIMATIZZAZIONE A "QUASI IMPATTO ZERO".... Il pozzo canadese, chiamato anche pozzo provenzale, è un sistema geotermico detto di superficie. Questo sistema serve soprattutto come climatizzatore natuale. Si basa sulla semplice constatazione che la temperatura a 1,60 metri di profondità è quasi costante, ossia circa 17°C (64°F) d'estate e 4°C (40°F) d'inverno. Principio Utilizzare l'inerzia termica del sole per pretrattare l'aria che ventila i fabbricati. L'aria così ottenuta è "migliore", più calda in inverno e più fresca in estate. La temperatura del suolo a 2 m di profondità è di circa 15° d'estate e 5° d'inverno (anche se può variare sensibilmente a seconda del clima). Messa in opera Fare circolare l'aria in un tubo interrato a circa due metri di profondità (più è in profondità, più ci si avvicina a una temperatura costante di 10°C (vedi: Grafico)). Il flusso viene agevolmente mantenuto grazie a un ventilatore. I tubi non devono avere un diametro troppo grande per facilitare gli scambi termici (+/- quindici centimetri di diametro). Questo sistema, purtroppo, è utilizzato ancora in maniera insufficiente, anche se il suo costo sarebbe marginale se previsto al momento della costruzione dell'edificio. Tecniche di fabbricazione La dimensione di un posso candese non può essere decisa senza considerare il sistema di ventilazione dell'abitazione intera. Precauzioni La parte attiva dei tubi interrati non deve essere allocata sotto l'abitazione né lungo le fondamenta altrimenti si avrà un "risucchio" di calore dall'abitazione stessa... e quindi un effetto totalmente negativo (sarebbe la casa a scaldare, o raffreddare, il pozzo!). Qualità dell'aria L'obiettivo è di evitare l'inquinamento che potrebbe derivare dal sistema (odori, umidità, batteri, ...). Ecco, quindi, alcune raccomandazioni: Per l'ingresso del pozzo canadese utilizzate dei materiali a bassa emissione (vapore, odore…). Es.: alluminio, latta... Proteggete per quanto possibile l'ingresso del pozzo tramite una griglia fine, per evitare che possano penetrarvi degli animali (roditori, zanzare…) Se si opta per un filtro (2-5 mm), provvedete alla sua manutenzione regolare ogni 4 mesi. La pratica dice che la filtrazione è più fine dall'esterno verso l'interno. Posizionate l'ingresso a un'altezza sufficiente (1,20 m) per evitare di aspirare la polvere, e lontano dalle fonti di inquinamento (strada, compost…) L'ingresso deve essere accessibile per la pulizia. Non posizionate l'ingresso tra le piante. Prima della prima accensione, pulite il tubo e controllare anche il flusso e il surplus d'acqua. https://alternativenergetiche.forumcommunity.net

Roberto Galante

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Muffa in casa: una delle soluzione al problema.....la VMC.... Un problema davvero fastidioso, antiestetico e dannoso per le superfici e per la salute: la muffa. Muffa è un termine generale che si riferisce a un microrganismo vivente che racchiude vari tipi di funghi microscopici. Si tratta, fondamentalmente, di un agglomerato di sottili miceli che si riproducono per mezzo di spore, in grado di ricoprire le superfici umide di muri e soffitti. Sono proprio le muffe che crescono dalle spore, che possono causare problemi respiratori particolarmente pericolosi in soggetti che già soffrono di insufficienza immunitaria o asma. Prima causa: umidità La condizione ideale per il proliferare della muffa è l’umidità. Ovviamente in casa ci deve essere umidità, ma quando questa supera una certa soglia ci possono essere conseguenze devastanti sia per l’abitazione che per la salute. E’ importante quindi controllare il livello di umidità nella vostra camera da letto e in altre stanze della casa per bilanciare la qualità dell’aria, se necessario. Segue poi a ruota un isolamento non ottimale dell’abitazione, specie se si è al pianterreno, sopra a cantine fredde e senza aperture. Arieggiare e il ricambio d’aria Per prevenire la formazione di umidità, specialmente in alcuni luoghi della casa come il bagno e la cucina, è necessario evitare il ristagno di condensa e favorire una perfetta ventilazione degli ambienti. Aprire e chiudere le finestre non può più essere la sola soluzione perchè in termini di inquinamento atmosferico siamo messi male. L’inquinamento dell’aria ad oggi è la prima causa di mortalità. Utilizziamo quindi la tecnologia a nostro vantaggio! La Ventilazione Meccanica Controllata è un sistema molto semplice per il ricambio automatico dell’aria. E’ una tecnologia messa a punto nel momento in cui si cominciò a ragionare sul modo di costruire case che consumassero meno energia per essere scaldate. Con l’installazione di serramenti a tenuta stagna si è raggiunto l’obbiettivo della riduzione dei consumi energetici, ma la salubrità dell’edificio ne ha risentito. Un impianto di VMC permette di vivere in un ambiente correttamente areato in quanto consente di avere aria ricca di ossigeno senza sperperare calore all’esterno. Elimina gli inquinanti indoor risparmiando energia, tiene sotto controllo l’umidità relativa e di conseguenza elimina la muffa. www.arieggiare.it

Roberto Galante

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Una seconda vita per la plastica non riciclabile Dai cassonetti della differenziata al manto di strade e vialetti: a Bristol, città dell’Inghilterra sud-occidentale, i rifiuti di plastica non riciclabile diventano parte integrante dell’infrastruttura di trasporto. Il progetto è frutto dell’accordo tra il comune e la società di costruzioni Willmott Dixon a cui è stata affidata lo sviluppo del nuovo nucleo abitativo Ashton Rise di Bristol. Ed è proprio nelle strade del nuovo quartiere che gli scarti plastici otterranno una seconda vita. La plastica in questione, va precisato, non è attualmente riciclabile in quanto costituita da un mix di polimeri difficilmente separabili dagli attuali impianti di trattamento (riciclo meccanico) in UK e destinata dunque, nel migliore dei casi, all’incenerimento. L’iniziativa prevede che la società, sostituisca il bitume -un materiale ad alta intensità di carbonio presente nell’asfalto – con i rifiuti locali. In questo modo l’opera di pavimentazione dovrebbe sia gestire al meglio gli scarti plastici (si stima sarà impiegato un quantitativo di rifiuti pari 150mila buste di plastica), sia risparmiare 1,6 tonnellate di emissioni di carbonio. L’asfalto sarà anche più flessibile, riducendo il numero di crepe e buche che potrebbero verificarsi con l’usura. E il processo di pavimentazione, assicura l’azienda, non darà origine a microplastiche.... Fonte: http://www.rinnovabili.it

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