Roberto Galante
Founder Junior
ENERGIA DA BIOMASSE, PICCOLA INTRODUZIONE, ANCHE PER FAR CAPIRE L' IMPORTANZA DELLA FILIERA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA... Si definisce biomassa qualsiasi sostanza di matrice organica, vegetale o animale, destinata a fini energetici o alla produzione di ammendante agricolo, e rappresenta una sofisticata forma di accumulo dell’energia solare. La brevità del periodo di ripristino fa si che le biomasse rientrino tra le fonti energetiche rinnovabili, in quanto il tempo di sfruttamento della sostanza è paragonabile a quello di rigenerazione. Poiché nel concetto di rinnovabilità di una fonte energetica è insita anche la sostenibilità ambientale, sarà necessario che le biomasse, con particolare riferimento a quelle di origine forestale, provengano da pratiche aventi impatto ambientale trascurabile o nullo (es. le operazioni di manutenzione boschiva). Non sono invece considerati biomasse alcuni materiali, pur appartenenti alla chimica organica (come le materie plastiche e i materiali fossili), perchè non rientrano nel concetto con cui si intendono i materiali organici qui presi in considerazione. Quando si bruciano le biomasse (ad esempio la legna), estraendone l’energia immagazzinata nei componenti chimici, l’ossigeno presente nell’atmosfera si combina con il carbonio delle piante e produce, tra l’altro, anidride carbonica, uno dei principali gas responsabile dell’effetto serra. Tuttavia, la stessa quantità di anidride carbonica viene assorbita dall’atmosfera durante la crescita delle biomasse. Il processo è ciclico. Fino a quando le biomasse bruciate sono rimpiazzate con nuove biomasse, l’immissione netta di anidride carbonica nell’atmosfera è nulla. Sono quindi biomasse, oltre alle essenze coltivate espressamente per scopi energetici, tutti i prodotti delle coltivazioni agricole e della forestazione, compresi i residui delle lavorazioni agricole e della silvicoltura, gli scarti dei prodotti agro-alimentari destinati all’alimentazione umana o alla zootecnia, i residui, non trattati chimicamente, dell’industria della lavorazione del legno e della carta, tutti i prodotti organici derivanti dall’attività biologica degli animali e dell’uomo, come quelli contenuti nei rifiuti urbani (la “frazione organica” dei Rifiuti). Nell’accezione più generale si può quindi considerare *Biomassa* tutto il materiale di origine organica sia vegetale, sia animale, ma per schematizzare meglio questo settore si possono prendere in considerazione le tre principali filiere che lo rappresentano: * Filiera del legno * Filiera dell’agricoltura * Filiera degli scarti e dei rifiuti Per esemplificare qualche tipologia di biomassa, tra le più comuni, si possono citare: I combustibili solidi, liquidi o gassosi derivati da questi materiali (direttamente o in seguito a processi di trasformazione) sono definiti biocombustibili, mentre qualsiasi forma di energia ottenuta con processi di conversione della biomassa è definita bio-energia.
Roberto Galante
Founder Junior
PICCOLA GUIDA SULLA TIPOLOGIA DI RADIATORI DA FAR INSTALLARE IN CASA.... GHISA, ALLUMINIO O ACCIAIO? Il riscaldamento a radiatori rappresenta il sistema di riscaldamento più diffuso; in gergo questi elementi scaldanti sono chiamati comunemente termosifoni o caloriferi. Riscaldamento con radiatori in ghisa I radiatori in ghisa rappresentano i modelli meno moderni, sono stati i primi a diffondersi, anzi, un tempo esistevano solo questi. I radiatori in ghisa sono molto pesanti, quindi per l’installazione, se fissati su pareti leggere, bisogna predisporre appositi rinforzi. Tra gli svantaggi del riscaldamento a radiatori in ghisa vediamo che il calore in arrivo impiega più tempo ad attraversare lo spessore del radiatore e diffondersi nell’ambiente, il radiatore si raffredda altrettanto lentamente. Le lunghe tempistiche di risposta devono prevedere, in caso di installazione di un cronotermostato, tempi di accensione e spegnimento anticipati rispetto agli orari di frequentazione dei locali. Un buon vantaggio del riscaldamento con radiatori in ghisa risiede nella loro silenziosità: lo spessore della ghisa riduce il sottile rumore dell’acqua che scorre all’interno trasmettendo le vibrazioni della pompa. Riscaldamento con radiatori in alluminio I radiatori in alluminio sono molto più leggeri e meno ingombranti, si montano più facilmente e sono più carini da un punto di vista estetico. Si scaldano e si raffreddano con maggiore rapidità ma di contro hanno il difetto di trasmettere i rumori e le vibrazioni prodotte dall’acqua in circolo. I radiatori in alluminio sono i più economici, possono essere installati anche su pareti molto leggere anche se la smaltatura risulta meno resistente di quella dei radiatori in ghisa. Riscaldamento con radiatori in acciaio Si tratta di un’ottima via di mezzo tra i modelli di ghisa e quelli di alluminio, infatti hanno tempi di riscaldamento e raffreddamento, resistenza alla corrosione e peso intermedi. L’unico neo è che a differenza dei radiatori in alluminio e ghisa, quelli in acciaio non sono componibili aggiungendo o eliminando singoli elementi riscaldanti. Parlando di prezzi, sono quelli che in media costano di più ma offrono anche interessanti soluzioni di design tanto che si arriva a parlare di termoarredo.
Roberto Galante
Founder Junior