7 ottobre 1979. Viene pubblicato “Transmission”, primo singolo dei Joy Division.
Il bassista Peter Hook ricorda la prima volta in cui il pezzo venne suonato in pubblico: “Ricordo perfettamente di averla suonata durante quel soundcheck e i presenti si sono girati verso di noi, i ragazzi degli Emergency e dell’altro gruppo di supporto sono venuti davanti al palco a guardarci; anche gli addetti all’amplificazione si sono messi ad ascoltarci invece di continuare il loro lavoro. Prima di allora non ci era mai capitata una reazione del genere. Abbiamo pensato che forse, ma proprio forse, avremmo potuto provare a guadagnarci da vivere suonando. Forse avremmo potuto farcela”. Da: Peter Hook – “Joy Division – tutta la storia”.
Splendida la copertina che presenta una foto della nebulosa di Orione: un'idea grafica di Peter Saville, che, come in altre sue realizzazioni, decise di non includervi scritte di alcun tipo. Dischi come opere d'arte totali.
E' scomparso, all'età di 65 anni, Eddie van Halen, chitarrista degli omonimi Van Halen, band heavy metal tra le più famose e amate. Eddie tecnicamente è stato tra i chitarristi hard/heavy più virtuosi di sempre, ma appartenenti ad uno dei tanti sentieri rock da me poco amati, ovvero l'heavy metal. Un'autostrada rock, più che un sentiero. Ho sempre mal digerito l'hard-rock post Led Zeppelin, e ancor di più la sua naturale trasformazione, appunto l'heavy metal, una specie di deriva musicale eccessiva, pomposa e istrionica. Un genere, oggi diremmo, populista, che dagli anni '70 in poi ha raggiunto uno status gigantesco. Quel "rock" (non più "rock'n'roll") perfetto per riempire gli stadi, scolare birre e ruttare in libertà. Non posso certo dire, in effetti, che i percorsi e i territori vintage rock e post-punk da me amati siano sempre stati un esempio di raffinatezza, ma l'impulsività e la genuinità di un primordiale rock'n'roll e, poi, l'approccio colto e ribelle di un rock cronologicamente "collaterale" all'hard-rock/heavy metal (ma con radici blues/psych/punk) mi hanno sempre convinto e appassionato a dispetto di bands quali AC/DC, Scorpions, Iron Maiden, Bon Jovi, Motley Crue e compagnia bella. Tuttavia è innegabile che tra queste istrioniche bands da "assolo di chitarra fine a se stesso" non ci fossero dei grandi chitarristi. Eddie van Halen è stato uno di questi, forse il migliore, ed è doveroso ricordarlo.
E per far questo dovevo trovare un compromesso, ovvero unire il "mio" amato rock'n'roll ad una band come i Van Halen. E il brano è una cover dei miei adorati Kinks, "You Really Got Me", primo esplosivo hit del 1964 che i Van Halen, con grande intuito nel 1978, inserirono nel loro primo, omonimo album.