Roberto De Luca

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“Quello che non fecero i barbari, lo fecero i Barberini”. Siamo proprio sicuri che sia andata così ? Facciamo un po’ di chiarezza 🤗 “quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini!". La famosa citazione si fa risalire ad una “pasquinata” che ebbe origine da qui, ma... Nella magnificenza della basilica di San Pietro, troneggia il capolavoro berniniano del baldacchino. Vero e proprio fulcro prospettico dell’intera basilica vaticana, questo baldacchino è qualcosa di incredibile!! Realizzato con 8.372 libbre di bronzo, ovvero quasi 4 TONNELLATE, è alto 28,5 METRI (un palazzo di 10 piani !). Tale impresa fu commissionata a Gian Lorenzo Bernini, da papa Urbano VIII, ovvero Maffeo Barberini, che lo inaugurò nel 1633. Il progetto del Bernini aveva entusiasmato il papa ma c’era un problema. Dove procurarsi tutto quel bronzo ?! Bernini nei suoi studi giovanili di architettura aveva scoperto che, per reggere il portico del Pantheon, i romani avevano usato non travi di legno, come d’uso, ma di BRONZO !! Una sorta di “megalomania imperiale” venne definita. Si trattava, infatti, di elementi scarsamente visibili, posti molto in alto e in un ambiente oscuro. Fu così che si procedette al loro smontaggio, mettendo al posto del bronzo della solidissima quercia di Slavonia, che ha retto benissimo per secoli. Il ricavato fu tanto abbondante che con quel bronzo non soltanto si costruì il gigantesco baldacchino di San Pietro, ma si poterono fondere anche 80 cannoni per Castel Sant’Angelo ! A seguito di questa “asportazione”, autorizzata appunto da Maffeo Barberini, fu fatta circolare quella “terribile” 😄 pasquinata. In realtà, pare proprio che non fu il popolo romano (a cui invece era piaciuta la magnificenza del baldacchino) ad arrivare a scrivere tanto ma, udite, udite... un altro prelato, di parte avversa a quella di Urbano VIII e che, come risulta proprio dal diario papale, confessò la malefatta solo in punto di morte chiedendo perdono al pontefice. La mano non fu quindi del “popolo” ma quella di Carlo Castelli, all'epoca canonico di Santa Maria in Cosmedin e ambasciatore del Duca di Mantova presso la Santa Sede. Comprensibilmente la confessione arrivò solo in punto di morte atteso che, per una simile accusa, all’epoca si rischiava la decapitazione ! A noi piace pensare che, grazie a questa intuizione di quel genio del Bernini e del suo finanziatore, nel cuore di San Pietro pulsa anche una parte dell’antico Pantheon ! Di seguito il link per approfondire la scoperta sul diario papale http://www.stmoderna.it/Rassegna-Stampa/DettagliQuotidiani.aspx?id=12989

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