Roberto De Luca

Founder Junior

Impara a piacere a te stesso. Quello che pensi tu di te stesso è molto più importante di quello che gli altri pensano di te. - Seneca -

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Roberto De Luca

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4 NOVEMBRE 1918 Terminava 102 anni fa la guerra dichiarata tre anni prima all'impero austroungarico. Il regno dei Savoia aveva raggiunto il suo scopo. Dopo un secolo, la data di oggi cade nell'indifferenza quasi totale, presi come siamo dall'appassionante sfida in terra statunitense, e dal travaglio della pandemia. Il Friuli, come teatro di guierra, ne uscì tragicamente sconvolto, sottrato [per sempre?] all'influenza secolare dell'europa mitteleuropea, risucchiato nella sfera mediterranea che gli era estranea. Morti e sofferenze che oggi voglio commemorare. ^^^^^^^^ Per non dimenticare. Il costo dell'ambizione sabauda: «Il totale delle vite umane perdute in questa guerra dall’Italia, ammonta alla enorme cifra di 680.071, delle quali 406.000 per fatti bellici. Il solo Esercito contò 317.000 morti per ferite sul campo di battaglia, su un totale di morti per ferite – compresi, cioè, i morti per ferite presso gli ospedali o in casa propria (69.000) o in prigionia (16.000) – di ben 402.000. I feriti furono 950.000, non comprendendo nel computo i feriti rimasti in prigionia, calcolati approssimativamente a circa 40.000, ed i feriti curati ai corpi: tale cifra, di 950.000, rappresenta il 16,57% del totale dei mobilitati. Gli invalidi, a seguito di ferite o di malattie, furono in complesso, 462.812, il che porta ad un totale di morti e di invalidi di ben 1.142.883» fonte: Ferruccio Ferrajoli, Il servizio sanitario militare nella guerra 1915 – 1918, in Servizio Sanitario dell’Esercito, Giornale di Medicina Militare, Fasc. 6, novembre-dicembre, Roma 1968.

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Non sminuire ciò che hai desiderando ciò che non hai; ricorda che le cose che hai ora erano in passato tra le cose che speravi di avere. Epicuro

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