Mirella Draghici

L’unico problema con la tristezza, la disperazione, la rabbia, l’ansia e l’infelicità, è che vuoi sbarazzartene. Questo è l’unico ostacolo. Devi vivere con queste emozioni; sfuggire non è possibile. Esse sono le componenti della situazione in cui la vita può crescere e diventare integrata. Sono le sfide della vita. Accettale. Sono benedizioni sotto mentite spoglie. Se vuoi sfuggirle, se vuoi in qualche modo sbarazzartene, allora nasce il problema, perché quando vuoi liberarti di qualcosa non la guardi mai in modo diretto; a quel punto quella cosa cercherà di nascondersi, perché tu la condanni. Andrà più in profondità nell’inconscio, si nasconderà negli angoli più oscuri del tuo essere dove non riuscirai più a trovarla. Si sposterà nella cantina del tuo essere, e lì si nasconderà. Ma, naturalmente, più va in profondità e più problemi provoca, perché si mette ad operare da angoli sconosciuti del tuo essere e tu ti ritrovi completamente impotente. Quindi la prima cosa è: non reprimere mai. La prima cosa è: ciò che è, è. Accetta e lascia che accada; lascia che appaia proprio davanti a te. In realtà, il solo affermare: “Non reprimere”, non è sufficiente. Se me lo permetti, vorrei dire: “Fattela amica”. Ti senti triste? Fai amicizia con questa sensazione. Abbine compassione. Anche la tristezza ha un suo essere. Lascialo apparire, abbraccialo; siedi insieme a esso, e tienilo per mano. Sii amichevole. Amalo. La tristezza è bellissima! Non c’è nulla di sbagliato in essa. Che ti ha detto che c’è qualcosa di sbagliato nell’essere tristi? La tristezza può solo darti profondità. La risata è superficiale, la felicità è solo a fior di pelle. La tristezza arriva fino alle ossa, al midollo. Nulla va così in profondità come la tristezza. Quindi non preoccuparti. Resta con l’emozione, ed essa ti condurrà fino al tuo nucleo più profondo. Viaggerai su quest’onda e sarai in grado di apprendere alcune cose nuove sul tuo essere, cose che non avevi mai saputo prima. Quelle cose possono esserti rivelate solo in uno stato di tristezza, non in uno di gioia. L’oscurità è anch’essa positiva, l’oscurità è anch’essa divina. Una persona che riesce essere paziente con la sua tristezza, all’improvviso una mattina scoprirà che la felicità sta sorgendo nel suo cuore da qualche fonte nascosta. Quella fonte nascosta è l’esistenza. Ti sei guadagnato la felicità se sei stato autenticamente triste; se sei stato autenticamente disperato, infelice, ti sei guadagnato il paradiso. Ne hai pagato il prezzo. Affronta la vita, confrontala. Ci saranno momenti difficili, ma un giorno vedrai che quei momenti difficili ti hanno dato forza, proprio perché li hai affrontati. Erano necessari. Mentre li stai attraversando sono difficili, ma dopo vedrai che ti hanno reso più integrato. Senza quei momenti non avresti mai trovato il tuo centro, le tue basi. Fa’ che esprimere sia una delle regole fondamentali della tua vita. Se devi soffrire per questo, soffri pure, ma non sarai mai un perdente. Quella sofferenza ti renderà sempre più capace di goderti la vita, di celebrare la tua vita... (Osho)💚

Mirella Draghici

Domanda: La distruzione dell’ego è provocata da un graduale risveglio oppure da un risveglio improvviso? Risposta: Il primo momento di riconoscimento contiene già, in sé stesso, il germe della sua realizzazione, allo stesso modo in cui il seme contiene già il fiore, l’albero e il frutto. Per un po’ l’ego, colpito da una visione ancora parziale di questa intelligenza, serba una parvenza di vita. A questo stadio, l’abitudine mantiene ancora le sue vecchie identificazioni, ma ormai si è creata una breccia irreparabile nella credenza di una nostra esistenza separata. Si potrebbe dire che il proprio cuore non è più lì, in tutti i sensi del termine. Ricorrenze intermittenti di questo riconoscimento ampliano ancor più questo divario fino al momento in cui l’ego, che è un oggetto percepito, diventa completamente oggettivo, prima di dissolversi proprio davanti ai nostri occhi aprendo la strada all’invasione dell’ineffabile. In seguito a questo risveglio, ci ritroviamo liberi dalla paura e dal desiderio. Liberi dalla paura perché, avendo reintegrato il nostro sé immortale, lo spettro della morte ci lascia per sempre. Liberi dal desiderio perché, conoscendo l’assoluta pienezza dell’Essere, la vecchia attrazione che gli oggetti esercitavano su di noi cessa, spontaneamente. Le vecchie abitudini fisiche e mentali, che derivavano dalle precedenti credenze di un’esistenza personale, possono manifestarsi ancora per un po’, ma una totale identificazione con oggetti percepiti o pensati, da questo momento in poi, è impossibile. Quando sono contemplate, nell’affascinante neutralità della consapevolezza, queste abitudini muoiono, una per una, senza che la loro ricorrenza occasionale stimoli un ritorno dell’illusione dell’ego. D: Quali sono i segni dai quali possiamo riconoscere un’ intelligenza più elevata? R: Pensieri, sentimenti e azioni che fluiscono da un’intelligenza più elevata, rimandano alla loro sorgente, il Sé. Mano a mano che essi svaniscono tornando alla loro sorgente e ci lasciano sulla riva dell’assoluto, come la schiuma che un’onda deposita sulla sabbia. Il pensiero che pensa la verità viene dalla verità e ci riporta alla verità. Questo pensiero ha molte diverse sfaccettature. E pone domande apparentemente diverse come: Cos’è la felicità? Cos’è Dio? Chi sono io? Tutte queste domande hanno origine da una sorgente comune: dalla gioia eterna, dal divino, dal nostro Sé. Quando queste domande, permeate della fragranza della verità, t’invitano, trova loro dello spazio, trova loro del tempo, abbandonati ad esse, lasciati portare da loro. Questi pensieri sono come impronte di Dio nella tua anima. Lascialo proseguire, quando succederà. Colui nel quale questi pensieri si sono risvegliati è molto fortunato. Nessun ostacolo potrà impedirgli l’accesso alla verità. Dal momento in cui il desiderio per l’Ultimo ti ha preso, l’intero universo collabora alla realizzazione di questo desiderio.... (Francis Lucille - Eternity now)🙏

Mirella Draghici

Non esiste nessuno più difficile di chi sa stare solo. Ha imparato a fare la cosa che fa più paura al mondo. Quindi, non sarà mai disposto a barattare la sua solitudine con rapporti di circostanza, ne con persone che cercano compagnia solo perché hanno paura del vuoto.... (Paola Felice)

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