La libertà provoca una paura sottile: tutti vorrebbero essere degli schiavi. Tutti, naturalmente, parlano di libertà, ma nessuno ha il coraggio di essere davvero libero; infatti, quando sei davvero libero sei solo. Puoi essere libero unicamente se hai il coraggio di essere solo. Ma nessuno ha il coraggio sufficiente per essere solo. Hai bisogno di qualcuno.
Perché?
Tu hai paura della solitudine, ti annoi di te stesso. In realtà, quando sei solo, nulla sembra avere un significato. Se c’è qualcun altro, hai qualcosa da fare e crei significati artificiali intorno a te. Poiché non sei in grado di vivere per te stesso, cominci a vivere per qualcun altro. Ma anche a lui accade la stessa cosa: poiché non sa vivere da solo, cerca qualcuno. Due persone, spaventate dalla propria solitudine, si mettono insieme e cominciano una recita: la recita dell’amore. Ma in profondità stanno cercando l’attaccamento, il vincolo, la schiavitù...
(Osho - Con te e senza di te)
L'unico modo per essere veramente liberi è essere incoerenti con se stessi. La mente umana funziona per processi automatici: ha bisogno di ripetere quello che ha fatto ieri e di prevedere quello che farà domani.
I pensieri e le emozioni stesse ripetono percorsi neuronali già esistenti, per minore resistenza. Prendono la via più facile. Razionalmente ci sembra di fare scelte differenti ma sostanzialmente cerchiamo l'abitudine per non uscire dalla nostra zona di comfort. L'anima invece, che anela alla libertà, si esprime per archetipi e vive fuori dal tempo, quello che desidera oggi è svincolato e a volte contrario a quello che ha desiderato ieri e che desidererà domani.
Bisogna essere abbastanza svegli per ascoltare dove "lei" vuole condurti. Il mito sociale dice che l'anima è in noi mentre il mito naturale, come ci ricorda anche Jung, è che noi siamo nell'anima. L'anima mundi. Non esiste un'anima personale ma un'anima collettiva. Ecco perché chi ci governa ci vuole misurabili e prevedibili: le persone veramente libere fanno paura.
Non puoi prevedere il loro comportamento perché in loro gli archetipi si attivano nella relazione creativa con le immagini interiori. Ecco perché, in qualche modo i bambini, i folli e gli artisti sono più liberi della maggior parte delle persone... (Tiziano Cerulli)