LA FELICITA’
Io me la ricordo la felicità, era fatta di lavoratori che andavano al mare in quei giorni di agosto, tutti insieme, con tutta la famiglia.
Padre, madre, figli, e SEMPRE anche con LA zia, zio e cugini, non importa poi come e dove dormivi era una sorta di tetris MA A NOI PIACEVA
Si andava con le macchine senza aria condizionata, evitando tutte le discussioni.
E poi si partiva con i portapacchi piene di valigie e la cosa più bella del mondo, potevi partire a qualsiasi ora del giorno, perché le autostrade erano senza bollini neri.
Erano gli anni dove i pensionati potevano permettersi la giusta ricompensa dopo una vita di sacrifici, erano gli anni delle spiagge con i tavolini e le paste al forno e quei contenitori frigo, più forniti dei supermercati.
La felicità, con quelle sedie pieghevoli e quei caffè nei termos a fine pranzo, le foto con i rullini, i discorsi tutti insieme a fine pranzo, i bambini che facevano i bambini e giocavano con un super santos e super telaa IL MUST erano le tamburrelle o meglio ancora scavare buche profonde (per cui stavi ore ore) solo per il gusto di farci cadere o sedere qualcuno CHE FINGEVA DI NON SAPERE PER STRAPPARTI UN SORRISO
Aveva un altro sapore la felicità!
Le discoteche in spiaggia, fatte di legno con le lampadine colorate, le ragazze sedute che aspettavano l’invito per ballare quei lenti e conoscersi meglio, eravamo più estranei e molto più intimi senza sapere ancora il nome
La sera dovevi pregare in aramaico a turno TUTTE le mamme ( ALLA MIA CI VOLEVA UN CORTEO CON STEISCIONI 🤣) per convincerle a farti FINALMENTE uscire la sera CHIARAMENTE con rientro a cronometro, non importa se andavi al bar a 3 passi da casa era LIBERTÀ, IL PASSO TRA BIMBA E RAGAZZINA
Noi, con una chitarra e un fuoco in spiaggia, avevamo il paradiso, noi in cerchio e una bottiglia che girava trovavamo un bacio, ti capitava sempre quello che non ti piaceva.
Le file davanti all'unica cabina telefonica, i gettoni, "li avevo quasi dimenticati"...
Noi, figli dei francobolli e delle cartoline “tanti saluti dal mare” che le spedivamo sempre l’ultimo giorno, forse per questo avevano il sapore amaro quei francobolli quando li leccavi, perché le vacanze finivano, ma si tornava a casa felici, senza bollette arretrate nei cassetti, con le cartoline che arrivavano in autunno, con la serenità nella testa e la speranza sempre a portata di mano.
Le città erano deserte, i pensionati li vedi lì, sotto qualche albero a prendere po’ di fresco.
Oggi ci facciamo sempre più foto senza il bisogno di andarle a sviluppare, e qui, ci hanno fregato l’attesa, andiamo in spiagge organizzate e devi rispettare la regola che non puoi portare da mangiare, e qui, ci hanno fregato gli spazi e il portafoglio.
Abbiamo voluto di più ma abbiamo ottenuto di meno.
Abbiamo ottenuto un smartphone per parlare con il mondo, e qui, ci hanno fregato la voglia di stare insieme.
Io me la ricordo la felicità, rimaneva a te, sulla pelle a fine giornata, e non aveva nessuna password........
POST "RUBATO" E MODIFICATO