ALESSIO, SIMONE ❤
Rimango senza parole nel constatare come il destino delle persone possa essere modificato improvvisamente dal corso degli eventi.
Ma una cosa sono le decisioni, un'altra l'essere travolti dalla follia, dal crimine, e rimanere così, io, noi, tutti, immobili di fronte ad una scena indicibile, inumana, straziante.
Ieri sera. Alessio e Simone, due ragazzi come tanti altri, cuginetti, undicenni, giocavano seduti, le spalle rivolte verso l'uscio di casa, su uno scalino del quartiere antico della propria città, Vittoria, estremo lembo a sud della Sicilia, ad un passo dai luoghi fantastici di Montalbano.
Forse, in questa estate torrida che le loro famiglie ricorderanno per sempre, che in un attimo si è presa tutto, risucchiando vita, speranze, giochi, sogni, erano lì perché non potevano permettersi una casa al mare, come altri coetanei. O forse stavano aspettando qualcuno, i loro genitori, altri amici per cenare o giocare. Cominciavano a scendere le ombre della sera, in un tramonto tinto di rosso come accade da queste parti.
Improvvisamente, in un attimo è accaduto tutto. Un fuoristrada lanciato a folle velocità tra le viuzze del centro, una manovra sbagliata, la Jeep che finisce, come una bomba atomica, addosso ai due ragazzi. Maciulla loro le gambe. Uno, Alessio, muore sul colpo, l'altro è in gravissime condizioni. Anche nella migliore delle ipotesi, nulla, proprio nulla sarà per lui come prima.
I bastardi non si fermano, si danno alla fuga lasciando in terra una pozza di sangue e due corpicini. Gli agenti li braccano, individuano Chi era alla guida, lo prendono. Il vigliacco è anche un bel tipo, il figlio di un mafioso locale, uno di quelli, ha scritto ieri Paolo Borrometi, che usano ubriacarsi e farsi di roba prima di andare a commettere un crimine. Il suo nome è Saro Greco, non omettiamo nulla. Chissà se lo era ieri sera.
Che non ci siano sconti e che ci sia il massimo rigore consentito dalla legge nel processare e nel punire il responsabile. Quant'è brutto dirlo per degli avvocati, ma vorremmo per un attimo, d'impeto, che non ci sia un solo Collega sulla faccia della terra che lo assista nemmeno come difensore d'ufficio! Un incidente può capitare, ma cercare il disastro degli altri sfrecciando per le vie della città in preda ai fumi dell'alcool o della droga o dal senso di superiorità e di impunità tipico dei malandrini non è da uomini, ma da bestie. Non le merita Vittoria, la loro città non le merita l'Italia, non le meritiamo noi. Il responsabile sia processato, incarcerato e messo al bando per il resto dei suoi giorni.
E ora, tutti intorno al piccolo Alessio, che non è più tra noi, a a Simone. Che Dio possa salvargli la vita, e dargli ancora forza e tempo per coltivare qualche sogno. Ed intorno ai loro familiari, vittime altrettanto incolpevoli di questo massacro. Ci hanno dato una coltellata, ci hanno colpiti tutti.
- Piero Gurrieri -
😭non si PUÒ morire così!
GIUSTIZIA X QUESTI DUE CUGINETTI