I COSI DE MOTTI - La storia del 2 novembre.
Moltissimi anni fa un padre lasciò la propria casa per andare a lavorare altrove, visto che in paese non c'era abbastanza lavoro per sfamare una famiglia con quattro figli.
Quando quello più piccolo si ammalò a causa di una malattia a quei tempi incurabile, la mamma fece arrivare la notizia al padre il quale fece immediatamente ritorno a casa.
Non potendo permettersi una carrozza, decise di viaggiare a piedi, anche di notte, per arrivare al più presto a casa e poter pagare, col poco denaro rimastogli, le costose medicine.
Dopo un giorno di viaggio, già stanco, si trovò a passare dal cimitero del paese proprio nel giorno del 1° novembre. Ricordando il padre defunto, ne approfittò per fargli visita. Era già buio e quasi notte, e mentre pregava sulla tomba del congiunto perchè questi vegliasse sul nipotino morente, trovò un soldatino di legno sulla lapide della tomba e, senza esitare, se lo mise in tasca pensando di donarlo al piccolo in cambio di un sorriso.
Poi la stanchezza ebbe il sopravvento su di lui e lo fece addormentare, ma dopo qualche ora riprese con coraggio e buona lena il suo cammino. Quando a notte fonda arrivò a casa, abbracciò i suoi figli, la moglie e in particolar modo il suo piccolo malato, mettendogli in mano quel piccolo giocattolo trovato al camposanto sulla tomba del nonno.
Poi rassicurò la moglie, consegnandole quei pochi denari per procurare al più presto le necessarie cure per debellare la malattia che stava spegnendo il loro ultimo genito.
Era la notte del 1° novembre. Il bambino continuò a dormire col suo giocattolino stretto al petto, ma appena il sole illuminò la sua finestra, nel giorno del due novembre, egli si alzò e cominciò a correre per casa svegliando tutti, ridendo e cantando.
Quel pupazzetto fece il miracolo. Ricordando ogni anno questa bellissima storia, ecco perchè i catanesi acquistano giocattoli ai propri figli e nipoti proprio nella notte del 1° novembre come tradizionale augurio per farli crescere in buona salute, facendo loro credere che i benefattori siano stati i parenti dall'aldilà.
Francesco Raciti