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Nel processo di appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio (Lucca) del 29 giugno 2009 che costò la vita a 32 persone dopo il deragliamento e l’esplosione di un treno che trasportava gpl, l’ex ad di Ferrovie dello Stato e Rfi Mauro Moretti, che è uno dei 16 imputati, è stato condannato a 5 anni. La procura generale aveva chiesto per Moretti una condanna a 6 anni e 9 mesi. Nel primo appello l’ex ad di Fs e Rfi era stato condannato a 7 anni. Moretti è stato condannato per i reati di disastro ferroviario, incendio e lesioni. Il solo reato di disastro ferroviario è contestato agli altri imputati.
La Corte d’appello di Firenze ha condannato Vincenzo Soprano, ex Ad di Trenitalia, e Michele Mario Elia, a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni; Mario Paolo Pizzadini, manager di Cima Riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni, a 2 anni, 10 mesi e 20 giorni; Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, a 4 anni.
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Tra aprile e maggio scorsi l’Italia ha donato ben 50 mezzi in forza ai Vigili del Fuoco italiani ai colleghi di Moldavia e Ucraina. Si tratta di autopompe, serbatoi e autobotti inviati per un’operazione che il Sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, definiva di “solidarietà e generosità”. “Sono mezzi che potranno dare supporto alla popolazione civile – spiegava Sibilia – Li stiamo fornendo in collaborazione con il meccanismo unionale e con la Protezione civile italiana. E’ un supporto materiale alle persone che hanno difficoltà in quei territori”.
Come spiegato da Askanews, i mezzi destinati provengono dai comandi dei Vigili del Fuoco di tutta Italia.
Un’operazione sicuramente benemerita e volta davvero a dare conforto alla popolazione civile, al contrario di quanto avviene con l’invio di armi che alimentano la guerra.
Il punto però è un altro. L’Italia, con l’arrivo del caldo torrido e lo scoppio di incendi, ha mostrato una forte carenza di uomini e mezzi.
Come dimostrano le cronache di questi gironi: l’edizione romana di Repubblica racconta che durante i roghi dei giorni scorsi i residenti di Ostia hanno chiesto un intervento alla caserma di via Celli. Dopo aver atteso un’ora si sono presentati ai cancelli e si sono sentiti rispondere che tutti i mezzi erano al lavoro su un altro incendio ad Ardea. Altri due interventi sono stati negati con la stessa motivazione.