Vista la “psicosi generale” creata ad arte dalla grande stampa sul Coronavirus vorremmo spendere due parole a riguardo. Il vero virus che sta generando decine di migliaia di morti al giorno in tutto il mondo è il virus dell’odio (in senso lato); guerre, fame, patologie riconducibili all’inquinamento e alla distruzione dell’ambiente e così via. Un virus che prende il cervello e i neuroni in un modo che sarà più chiaro procedendo nella lettura.
Partiamo riportando un estratto di un articolo su Il Fatto Quotidiano del 5 Agosto 2016 scritto da Eva Nuti;
“Kent Kiehl è uno dei massimi studiosi al mondo della neurobiologia della mente criminale, autore del libro “The Psychopath Whisperer” (L’uomo che sussurrava agli psicopatici). Insieme al suo team ha girato la maggior parte delle prigioni degli Stati Uniti e per superare le limitazioni del regime carcerario, ha fatto montare una macchina di risonanza magnetica su un camion, il Mind Mobile MRI System con cui ha raccolto una quantità enorme di immagini, immagazzinate nel più grande archivio di neuroscienze forensi del mondo. Lo abbiamo incontrato durante una conferenza alla scuola IMT di Lucca, centro di eccellenza per lo studio dei comportamenti antisociali.
Professor Kiehl, qual è lo scopo di questa ricerca?
Capire che cosa succede nel cervello di uno psicopatico significa poter agire in maniera specifica su quel disturbo, modellare un trattamento personalizzato e ridurre la possibilità di recidiva. Queste persone mostrano una minore densità, cioè una minore attività, specialmente nei circuiti del sistema limbico. Che è responsabile della gestione e del controllo delle emozioni, che sono tratti altamente compromessi in questo tipo di persone, ecco perché non mostrano segni di rimorso.
Questo approccio di esami strumentali e trattamento personalizzato può essere utilizzato anche a scopo preventivo?
Si, perché se riesco ad allenare quella zona che non funziona abbastanza, proprio come faccio con un muscolo, ecco che riesco a far ripartire anche la funzione a essa associata. Questo specialmente nei giovani, in cui il cervello non è ancora completamente formato. È quello che stiamo facendo al Mendota Juvenile Treatment Center nel Wisconsin. Il tasso di criminalità tra questi giovani ad altissimo rischio è sceso del 50% grazie anche alla “Terapia della decompressione” che si basa sul rinforzare i comportamenti buoni con una ricompensa anziché limitarsi a punire quelli sbagliati.”
Fatta questa premessa ora ci sarà più chiaro capire cos è e come funziona il virus dell’Harbar, chiamato anche peste dei neuroni del cervello. Per approfondire questo discorso ci vengono in aiuto i messaggi che ci arrivano dai nostri fratelli e sorelle del cosmo, i quali fin dalla seconda metà del secolo scorso ci hanno messo in guardia su questo pericolo virus e ci hanno offerto “l’antidoto” per debellarlo e renderlo inoffensivo.
Per capire meglio questo concetto pubblichiamo questo messaggio ricevuto dal contattista e stigmatizzato Giorgio Bongiovanni il 25 Agosto del 1996, ognuno tragga poi le sue conclusioni.
L’HARBAR
UNA PROGRESSIVA DESTABILIZZAZIONE DEI NEURONI DEL CERVELLO.
UN MORBO CHE STIMOLA IL FOLLE DESIDERIO DI UCCIDERE E DI UCCIDERSI.
UNA ANOMALIA NEURONICA DOVUTA PRINCIPALMENTE ALL’IRREVERSIBILE INQUINAMENTO RADIOATTIVO CAUSATO DAGLI ESPERIMENTI NUCLEARI E DALLE VARIE SCORIE DI CENTRALI ED ALTRO, DALL’INQUINAMENTO CHIMICO E FISICO....continua sul nostro sito www.vivereinformati.org