Vivere Informati

https://www.vivereinformati.org/2019/12/31/siamo-in-presenza-della-neutralizzazione-del-dissenso/

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QUESTO È UN NOSTRO POST DI LUGLIO CHE NON ABBIAMO CONDIVISO SU CAM IN QUANTO NON ERA ANCORA ATTIVO IL NOSTRO CANALE. Vi invitiamo a leggerlo con grande attenzione. Di seguito pubblichiamo un estratto della lettera inviata da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso nella strage di via D'Amelio il 19 luglio '92, al presidente della commissione Antimafia Nicola Morra dopo che palazzo San Macuto ha deciso di declassificare tutti gli atti secretati dalle inchieste parlamentari dal 1962 al 2001. Egregio Presidente Morra ho riflettuto a lungo prima di decidere se accettare l’invito a presenziare alla cerimonia nella quale verranno desecretate le audizioni riguardanti Paolo Borsellino presso la Commissione Parlamentare Antimafia. In quella strage mio fratello è stato ridotto ad un tronco carbonizzato senza più le gambe e le braccia, i pezzi di quei ragazzi sono stati raccolti uno ad uno e messi in delle scatole per poi essere identificati, separati e racchiusi in delle bare troppo grandi per quello che restava di loro. Ora, a ventisette anni di distanza io non posso accettare che i pezzi di mio fratello, le parole che ha lasciato, i segreti di Stato che ancora pesano su quella strage vengano restituiti a me, ai suoi figli, all’Italia intera, ad uno ad uno. E’ necessario che ci venga restituito tutto, che vengano tolti i sigilli a tutti i vergognosi segreti di Stato ancora esistenti e non solo sulla strage di Via D’Amelio ma su tutte le stragi di Stato che hanno marchiato a sangue il nostro paese. E’ necessario che quella Agenda Rossa che è stata sottratta da mani di funzionari di uno stato deviato e che giace negli archivi grondanti sangue di qualche inaccessibile palazzo di Stato e non certo nel covo di criminali mafiosi venga restituita alla Memoria collettiva, alla Verità e la Giustizia. Soltanto quando un rappresentante di questo Stato che ha lasciato crescere nel suo ventre un mostro capace di intavolare con l’antistato, con gli assassini di Giovanni Falcone, una scellerata trattativa e sull’altare di questa trattativa ha sacrificato la vita di Paolo Borsellino, si presenterà in ginocchio in via d’Amelio a portare non ipocrite corone di alloro, simboli di morte, ma quell’Agenda Rossa, allora e soltanto allora potrò avere pace.

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