Una buona parte dei “non ricchi” in Campania, risiedono vicino a discariche, campi rom, e roghi tossici.
Per spiegare le mappature delle città quali Caserta e Napoli, ma soprattutto della loro periferia e provincia, e del loro ambiente antropizzato, non dovremmo scomodare neanche il Teorema di Christaller. Ma in diversi approcci alla materia, per chi non è pratico di geografia economica e le sue molteplici diramazioni, sembrerebbe che le costanti e fattori preponderanti, siano sempre gli stessi. Le teorie di riferimento legate alla localizzazione di gerarchie urbane, nella loro logica deduttiva, funzionale ed assolutamente non casuale, non fanno rivisitare quegli studi di metà Novecento, ma evidenziano nuove realtà.
Nell’interpretazione dei sistemi urbani, la presenza di campi rom, di discariche o strutture legate al trattamento di rifiuti, legali e illegali, roghi tossici recensiti e mappati, siano collocate quasi sempre in zone periferiche o di provincia. In quartieri dormitorio, denuclearizzati della loro pseudo agorà, sostituito dalla piazzetta del centro commerciale iperglobalista.
Alcuni giorni fa è stato presentato il rapporto della DCSA (Dipartimento della Pubblica Sicurezza) sulle attività di contrasto al narcotraffico svolte dalle forze di polizia e dalle dogane nel 2021.La presentazione è avvenuta a ridosso della ricorrenza, il 26 giugno, della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di stupefacenti e della memorabile visita del Presidente Mattarella a Villa Maraini, centro antidroga (la prima visita di un Presidente della Repubblica) fondata nel 1976 da Massimo Barra.Torna, dunque, alla attenzione mediatica il fenomeno del traffico di droghe (“fenomeno turpe dell’umanità” come ha sottolineato il Capo dello Stato) dal quale la criminalità organizzata ricava ingentissimi guadagni e che non è oggetto di quella attenzione politica per un fenomeno criminale di tale portata che contribuisce, comunque, con i suoi proventi stimati ad alimentare anche la ricchezza nazionale (il Pil) del nostro paese e di altri dell’UE.Proviamo, allora, con i dati statistici del 2021 ormai consolidati, a fare qualche considerazione su come è andata l’antidroga nazionale partendo dai 91.152 kg di stupefacenti complessivamente sequestrati (59.173kg nel 2020) di cui ben 20.075kg di cocaina (nel 2020 erano stati 13.595kg), 567kg di eroina (513kg nel 2020) e 67.712kg di cannabis (hashish e marijuana) contro 29.689kg del 2020.È nelle 14 Città metropolitane, dove è concentrato circa un terzo della popolazione complessiva, che, nel decorso anno, si è registrato, rispetto al dato nazionale, il 37% degli stupefacenti sequestrati, il 47% delle operazioni antidroga e il 45% delle persone denunciate all’autorità giudiziaria per traffico/spaccio.
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