A seguito del sondaggio, effettuato sulla nostra pagina ufficiale di Instagram, è emerso che una buona parte di persone non sanno esattamente cosa sia il BRICS; perciò abbiamo deciso di spiegarlo brevemente. BRICS è un acronimo, utilizzato in economia internazionale, che individua cinque paesi (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) accomunati da alcune caratteristiche.
Le caratteristiche accomunano questi paesi sono la condizione di economie in via di sviluppo (a parte la Cina che ormai è ben più che sviluppata), una popolazione numerosa, abbinati a un vasto territorio da gestire, dotato di irisorse naturali strategiche.
Soprattutto le risosrse naturali sono state decisive negli ultimi anni, conducendo i BRICS ad una forte crescita del PIL, alla quale consegue un incremento della rilevanza degli scambi commerciali a livello internazionale.
I paesi del BRICS comprendono oggi oltre il 42% della popolazione mondiale, il 25% della totale estensione della Terra, il 20% del PIL mondiale, e circa il 16% del commercio internazionale.
Il primo incontro informale tra i quattro paesi, promosso dal ministro degli esteri russo Lavrov, è avvenuto, a livello di ministri degli esteri, nel settembre 2006 (New York).
Il primo incontro, a livello di Capi di Stato e di governo dei paesi BRICS, si è invece svolto a Toyako (Giappone) il 9 luglio 2008, a margine del G8.
Attualmente gli Stati si incontrano periodicamente e proprio nelle ultime settimane, Argentina e Iran hanno presentato formale domanda di adesione al club dei Paesi Brics. Il BRICSIA, alla luce dei nuovi ingressi, rappresenterebbe così il 43% della popolazione mondiale e il 25% del Pil. Insomma, una potenza economica che il mondo può permettersi di snobbare se non unicamente a suo rischio e pericolo.
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Ogni italiano consuma 245 litri d'acqua al giorno: 30 litri per lavarsi i denti, 50 per una doccia. Tutto questo, in un momento in cui l'emergenza siccità in Italia e la crisi delle risorse idriche del nostro paese evidenziano la necessità di interventi che permettano una gestione più efficiente dell’acqua. Lo afferma la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che diffonde un decalogo per ridurre fino al 50% gli sprechi di acqua in casa e abbattere i consumi superflui così da contribuire ad affrontare l’allarme siccità.
“Per risolvere l’emergenza siccità occorre partire dalle abitudini quotidiane dei cittadini – afferma il presidente Sima, Alessandro Miani - L’acqua è un bene prezioso ma non è una risorsa infinita, e dovremmo tutti ricordarlo quando ci laviamo i denti o facciamo un bagno. L’Italia è il Paese dalle grandi risorse idriche ma anche tra i primi al mondo per spreco di acqua: il consumo pro capite quotidiano è di circa 245 litri. Basti pensare che il rubinetto del bagno ha una portata media di oltre 10 litri di acqua al minuto: se lo lasciamo aperto mentre ci laviamo i denti, più di 30 litri di acqua potabile se ne andranno sprecati. Un rubinetto che gocciola, poi, rappresenta uno spreco di 4mila litri di acqua all’anno – afferma Miani - Facendo la doccia utilizziamo circa 50 litri di acqua, se preferiamo la vasca da bagno, invece, i litri che consumiamo sono il triplo (circa 150); per lavare l’auto utilizziamo mediamente 100 litri di acqua”.
E’ corsa alle scorte di gas e mentre l’Unione europea è ancora divisa sulla fissazione di un tetto al prezzo delle importazioni russe, brutte notizie arrivano dal nostro nuovo, principale fornitore, l’Algeria. La compagnia di idrocarburi statale algerina Sonatrach ha infatti annunciato di voler aumentare i prezzi del gas e massimizzare i profitti. Complice la fuga dalle forniture di Mosca, “l’aumento delle esportazioni algerine di idrocarburi è stato del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”, ha detto l’ad del gruppo Toufik Hekkar. L’aumento del prezzo per ora non dovrebbe riguardare l’Italia, che ha appena chiuso un accordo con Algeri per l’aumento di forniture e siglato nuovi contratti tra Eni e la stessa Sonatrach. Che però sta già trattando la cosa con altri paesi Ue e proprio mentre l’Europa corre per raggiungere la soglia minima di riempimento degli stoccaggi, tra l’80 e il 90%, necessaria ad affrontare il prossimo inverno.
“Sonatrach ha deciso di attivare la clausola di revisione dei prezzi alla luce del forte aumento dei prezzi del gas sul mercato internazionale”, ha annunciato l’ad di Sonatrach, Hekkar, in una conferenza stampa ad Algeri, spiegando di aver avviato contatti con i partner europei per rivedere le clausole contrattuali delle forniture e di aver già raggiunto un accordo con tre Paesi mentre con gli altri le trattative sono in corso. L’economia dell’Algeria, membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (Opec), dipende dagli idrocarburi per circa il 90%. Nonostante l’impegno del presidente Abdelmadjid Tebboune per un piano di ripresa economica basato sulla diversificazione, è impensabile che gli algerini voltino le spalle alle leggi del mercato.
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