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ABT ha creato un kit per dar vita alla RS6-R, un'auto folle per persone folli. Gli esperti preparatori tedeschi hanno preso in mano la esagerata RS6 e hanno creato una maxi station wagon in tiratura limitatissima: infatti, verrano prodotte solo 125 unità di RS6-R. Il pacchetto ABT Power R esalta al massimo le prestazioni del V8 biturbo 4.0 litri della casa tedesca: infatti, l'Audi RS6-R arriva a ben 740 CV, 140 CV in più del modello originale, e 920 Nm di coppia massima (+120 Nm). Gli upgrade non si limitano soltanto al motore: l'estetica della station wagon tedesca è stata resa ancora più estrema da appendici aerodinamica in fibra di carbonio, presenti su tutti i lati della vettura, e dai cerchi da 22". Sono presenti anche le sospensioni sportive e uno scarico che dovrebbe emettere il rumore di una vera e propria auto da gara.

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Un fulmine rosso, tra i più belli di sempre, fatto per correre su pista e in strada, questo doveva essere nei piani la Cagiva Ferrari F4, il prototipo che si voleva realizzare in collaborazione con il Cavallino Rampante. Un sogno che finì però per infrangersi e di quella moto rivoluzionaria non resta che un unico esemplare-prototipo esposto al Museo MV Agusta. Il prototipo della Cagiva Ferrari F4 aveva la carena della Cagiva C594 in gara nel Motomondiale di quegli anni e parti derivate da altri modelli del marchio. Il faro proveniva da una Cagiva Canyon, gli specchietti retrovisori dalla Cagiva Mito e la strumentazione LCD dalla Cagiva 500. Il motore venne realizzato dagli ingegneri Ferrari: un 4 cilindri in linea da 750 cc, valvole radiali, cambio estraibile e distribuzione a catena, un vero e proprio propulsore da corsa che avrebbe dato il nome alla moto stessa con la F ad indicare appunto l'origine Ferrari e 4 come il numero dei cilindri. Fu il circuito del Mugello ad ospitare il primo test su pista della F4 coi tester Cagiva e Pierfrancesco Chili. I giri di quel muletto furono un'illusione. Il giudizio di Pierfrancesco Chili sul prototipo con motore Ferrari, dopo il breve test al Mugello, fu drastico. Bocciò il propulsore, che poi in effetti sarebbe stato rifatto. Sulle pagine di Motosprint dichiarava: "In basso non aveva niente, la coppia era tutta in alto e arrivava di colpo. L’inizio era sbagliato. La ciclistica non era male ma per metterla in crisi ci vuole un motore che spinga, e che prenda nel momento giusto. Direi che la moto... non era ancora moto, ma feci soltanto un paio di giri (in realtà sette, ndr). Insistere a quello stadio di sviluppo non avrebbe avuto senso". Il prototipo della Ferrari-Cagiva F4 tornò d'attualità con l'acquisto da parte di Cagiva di MV Agusta. Su pressione di Massimo Tamburini, Castiglioni aveva voluto il prestigioso marchio MV. Lo stesso Tamburini, incaricato da Castiglioni di progettare il design della F4, convertì quel progetto nella MV Agusta F4. La moto, presentata nel 1997 a Eicma, rispetto alla precedente perse qualsiasi familiarità con Ferrari nel motore ma era dotato di tecnologie e design all'avanguardia con 126 CV a 12.500 g/min, per una coppia di 72 Nm a 10.500 g/min. Sotto le carene, venne posizionato un telaio a traliccio misto a piastre mentre lo scarico terminava con quattro canne d'argento, poste sotto il doppio faro. Una moto innovativa nella tecnica e nel design che contribuì al deciso rilancio del marchio di Schiranna e che venne riconosciuta come "La moto più bella del mondo".

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Bici elettrica gratis: alcune Regioni le regalano agli utenti che rottamano un veicolo vecchio.

2020-04-05 11:02:04

L’andamento del mercato dell’automobile, e comunque di tutti i prodotti inquinanti in generale, sembra virare sempre più verso l’eco-friendly a zero emissioni.

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