Mondo Motori

Il progetto Desmosedici nacque da un team di tecnici capitanati dall'ingegnere Filippo Preziosi, con la collaborazione di Alan Jenkins, all'epoca amministratore delegato di Ducati Corse. Nel corso delle stagioni la moto è stata sottoposta a evoluzioni e cambiamenti, mantenendo come unica costante il motore a distribuzione desmodromica, che la rende unica nel panorama della MotoGP. Nelle fasi preliminari di studio del progetto venne valutata la possibilità di impiegare un bicilindrico, seguendo la tradizione della Casa, ma la scelta fu scartata per le notevoli complicazioni che sarebbero sorte per ottenere potenze paragonabili a quelle dei concorrenti a 4 e 5 cilindri. Si optò quindi per un'architettura a 4 cilindri a V di 90°, soluzione che è rimasta immutata finora, così come il sistema di distribuzione desmodromica che consente di raggiungere alti regimi di rotazione. Conformemente ai regolamenti, dal 2003 fino al 2006 la cilindrata è stata di 989 cm³; dal 2007 al 2011 di 799 cm³; dal 2012 ad oggi di 1000 cm³. La Desmosedici ha sempre proposto linee aerodinamiche molto curate, esibendo talvolta anche soluzioni originali come le appendici alari. Una soluzione nata in galleria del vento furono le feritoie a branchia di pesce per i radiatori, ottimizzate per bilanciare smaltimento termico ed efficienza aerodinamica.

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Ad un mese esatto dalla presentazione della Ferrari 2020, il Corriere della Sera ha provato a definire le caratteristiche che potrebbe avere la prossima nata di Maranello, che cercherà di porre fine ai problemi della casa automobilistica che ha fatto la storia nel mondo delle corse. La nuova Ferrari sarà una chiara evoluzione della SF90, nasce con molto più carico aerodinamico per far lavorare bene le gomme. Per quanto riguarda l’ala anteriore, si continuerà a sfruttare il concetto della "outwash" anche se si opterà per una zona esterna più carica per cercare di sfruttare al meglio gli pneumatici Pirelli. La parte centrale della monoposto dovrebbe riprendere alcuni concetti visti sulla Red Bull RB15. L’ingresso di raffreddamento dei radiatori rimarrà posizionato in alto per riuscire a ottenere un’importante svasatura della parte bassa della pance, fondamentale per generare un effetto di «downwash» che serve a migliorare le prestazioni del posteriore vettura. Il motore 2020 è stato rivisto nell’architettura, in particolare il V6 turbo utilizzerà nuove testate mentre sulla parte ibrida sono stati effettuati interventi per incrementare il recupero dell’energia. La Ferrari 2020, per scelta progettuale, perderà velocità massima sui rettilinei per guadagnarne in curva.

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La MC12 è la Maserati più veloce e potente di sempre. Riusciva addirittura a tenere testa alla Ferrari Enzo, la migliore di quei tempi. L'auto è stata progettata in collaborazione con la Dallara e la Ferrari, si vede infatti tutta la qualità del made in Italy. Monta il motore Ferrari F140, un V12 derivato da quello montato sulla Ferrari Enzo, con un angolo di 65° e una cilindrata di 5998 cm³; ha una potenza di 630 CV a 7500 giri. Le sue prestazioni da urlo supera i 330 km/h e accelera da 0 a 100 km/h in 3,8 secondi. L'impianto frenante della Brembo ha dischi forati con diametro di 380 mm all'anteriore e 355 mm al posteriore. La vettura dispone anche di ABS, permettendo così di frenare e controllare la potenza enorme dell'auto. Il costo, che alla presentazione era di 600.000 euro, in prenotazione arrivò a 720.000 euro.

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