Mondo Motori

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L’industria aerospaziale mondiale sta procedendo a larghi passi verso la definizione dei primi prototipi dei nuovi velivoli da caccia di sesta generazione. L’evoluzione dei velivoli è guidata principalmente dagli enormi progressi nel campo dei sistemi elettronici, siano essi radar, di disturbo, di navigazione, di comunicazione oppure sensori di raccolta informazioni. Il nuovo caccia di sesta generazione dovrà, innanzitutto, continuare ad essere stealth. L’invisibilità radar, Ir ed elettronica è ormai imprescindibile anche a fronte della continua ricerca e aggiornamento dei radar di difesa aerea terrestri, la cui evoluzione va di pari passo con le scoperte aeronautiche in questo campo. I nuovi velivoli dovranno avere anche un nuovo tipo di motorizzazione che dovrà permettere di raggiungere altissime velocità cercando di moderare i consumi. Da questo punto di vista le soluzioni sono molteplici e si diversificano a seconda dei bureau di progettazione e delle tradizioni nazionali, con la Russia che punta sulle tecnologie ipersoniche derivate dai propri missili già in servizio e il blocco occidentale che sta riprendendo la via dei motori a ciclo variabile, abbandonata per i costi elevati già ai tempi del progetto Atf (che portò all’F-22) e ora tornata di moda. Un motore a ciclo variabile è più performante a ogni regime di funzionamento ed è in grado di razionalizzare i consumi in funzione della spinta richiesta variando il rapporto di diluizione: verso l’alto per una maggiore efficienza durante il volo di crociera, verso il basso per avere la stessa efficienza durante le fasi di accelerazione e spinta a velocità supersoniche tipiche di un caccia. Si prevede che i caccia di sesta generazione saranno dotati di armi laser, a impulsi Em o a microonde in grado di colpire un velivolo nemico e metterne fuori uso i sistemi di bordo. Correlata a questa esigenza c’è anche quella di un nuovo sistema di presentazione dei dati per il pilota: non più inchiodato agli schermi o all’Hud (Head Up Display) dell’aereo, ma con un casco che gli offre una panoramica a 360 gradi con presentazione virtuale delle minacce, degli assetti amici, e di tutti i dati di cui ha bisogno per effettuare la propria missione: qualcosa che già esiste, peraltro, per il caccia F-35 americano.

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Questa moto ha conquistato il cuore di tutti, sia ragazzi che adulti, grazie alle linee vintage ed eleganti. Sicuramente chi compra uno Scrambler è una persona felice e sarà osservato con occhi diversi rispetto al solito motociclista della domenica. La Scrambler monta un bicilindrico a L di 90° da 803 cm³ con distribuzione desmodromica e raffreddato ad aria. Al debutto era disponibile in quattro allestimenti: Icon, Urban Enduro, Classic e Full Throttle. Nel 2015 si aggiunsero altre due varianti: Flat Track Pro, e Sixty2, con motore di cilindrata ridotta a 399 cm³ ed omologato Euro 4. Nella gamma 2017 entrano due nuove versioni, denominate Café Racer e Desert Sled, e anche il motore da 803 cm³ diventa Euro 4. La Scrambler Ducati si rinnova ancora una volta nel 2019 introducendo il cornering Abs, migliorando il comfort di sospensioni e sella, e mostrando finiture più curate. Queste moto hanno un fascino unico che si è perso un pò nel tempo per questioni di aereodinamicità e peso nelle moto sportive, e sono comunque vendute a prezzi non eccessivi.

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