Founder Starter
LASCIA CHE SIA
Lascia che sia me stessa
nel sole vergine dei miei mattini,
lo stelo del mio fiore
volto verso il cielo
a respirare albe chiare
partorite dall'anima mia.
Lasciami ricordare
il chiarore delle stelle
che videro lo schiudersi
delle mie ataviche origini.
Lasciami placare
la collera del mondo intorno
lavorando la vita profonda
di secoli infiniti di luce,
inabissata nell'oblio
da anime perdute
nel cui petto batte
un orologio da pochi soldi.
Cercami al margine
di un campo di sterpi
dove una viola sta fiorendo..
E ascolteremo insieme
l'orchestra di mille violini
che giunge a noi
da invisibili rive.
FRASSATI EMILIANA
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SENZA VOLO
La primavera accende
le zolle del suo verde fuoco,
e le stoffe ricamate del cielo
s'intessono d'oro e d'argento
al levar del sole
e nell'equivoco della luna.
Mi sento dispersa nel vento,
oggetto fragile e senza valore,
la mia anima nuda
sulla via di incerti domani.
Ti ho lasciato salpare
nel mio mare immenso
dal mio porto d'amore
spiegando con te
le vele ai miei sogni
ma tu sarto inesperto,
non sai unire lo strappo
sul mio frullo d'ali.
Lance di sole
e lastre di pietra
vengono e vanno
senza equilibrio tra cieli tersi
e nebbie profonde,
e impediscono
di spiccare il volo.
E più ti allontani
e più ti porto addosso...
Zoppia tra mente e cuore,
che preclude il passaggio
del mio sguardo sull'eternita.
FRASSATI EMILIANA
Founder Starter
PER NON FARMI PIÙ MALE
Mi ubriacavi di parole
mentre Narciso ti specchiavi
nei miei piccoli laghi di sale,
ma erano versi di un poeta maledetto.
Serpi le tue carezze
che strisciavano nel fango
dell'ipocrisia
e svellevano le mie radici,
le mie candide ali
tarpate nella tua gabbia d'oro.
Spade d'indifferenza
mi piegavano i ginocchi,
e mi ferivo ogni giorno
raccattando I cocci
della lampada smarrita
nei sentieri oscuri
di una scelta sbagliata.
Ho bruciato insieme al ciocco
la croce di piombo
nell'aurora del mio sole,
e sulla bara della fragilità
danzo adesso in punta di piedi...
Adagio... Per non farmi più male..
FRASSATI EMILIANA