La mia poesia
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PER NON FARSI MALE Binari paralleli attraverso colline in fiore ed aridi deserti, con la volta di cieli limpidi o di violenti uragani. Ora, come cristallo che s'infrange, togliamo schegge conficcate nel cuore. Guardo il bivio che divide la strada e già so che andrai via, certa che soffrirò di nostalgia. Crolla il castello che credevo costruito su solide mura, ma ci divide l'anima per non farsi male. La nostra favola piangera' quel buon sapore di fertilità, ma già i tuoi passi non fanno più rumore e si fa lieve quel masso che mi gravava sul cuore. Resterà indelebile il ricordo di ciò che mi desti e che ti diedi... Qualcosa che il tempo non cambierà mai. Frassati Emiliana
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FINESTRE La finestra di ieri guardava il sole del mattino, lo sguardo spalancato su un mondo che i miei sensi percepivano musica. Poi d'improvviso tu catapultato nei miei giorni come sasso lanciato da fionda che nell'impatto violento si tinse del colore del mio sangue. E l'anima mia nel mezzo della notte stagnava statica e confusa, fuori di lei si compiva la sua vita ed attendeva fiduciosa la sua alba. Stavo nel fragore di un lido tormentato dalla risacca, stringendo tra le mani granelli di sabbia dorata, scivolosi e sfuggenti tra le mie dita. Ignoro se la tua esistenza appagava il mio destino nel condurmi a strisciare sempre più in basso, liquida bolla d'aria nel tuo riflesso da distruggere con un solo palpebrio. Ma la finestra di oggi è un luogo silenzioso dove non si vede che ciò che è impossibile raggiungere con gli occhi... Perché noi siamo ciò su cui manteniamo il silenzio. Frassati Emiliana ,
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CIÒ CHE NON FU Cumuli di emozioni che si ammucchiano come stormi di uccelli migranti e lo sguardo si solleva all'orizzonte, quasi a cercare oblio. E sentimenti che vibrano dentro tra un panorama di pietre sparse e di tegole rotte per questo amore rinchiuso dentro una botte incrostata che non contiene più acqua pura. I nostri corpi avvolti in lenzuola scure e stracci di pelle, mentre l'orchestra suonava note confuse con il cielo, ma erano solo pallide parole spente nel duro falsetto della nebbia. Ora sul letto del dolore una calma di ghiaccio mi scorre nelle vene e sonnambuli bisbigli vegliano il mio sonno. E giace accanto a me un canto che si leva nelle ombre della notte veleggiando alto lassù... Accorato richiamo di un'anima a disfarsi del dolore di se stessa. Frassati Emiliana
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