Nei quasi quaranta anni di attività come costruttore di auto la Innocenti di Lambrate, viene ricordata principalmente per i modelli Mini prodotti su licenza, e per la successiva versione Mini Bertone (di cui abbiamo parlato QUI).Tuttavia, all’inizio della sua attività di costruttore di auto, negli anni 60, la ditta milanese ampliò la sua collaborazione con l’inglese BMC, anche ad altri prodotti di derivazione british. Da questa partnership nacque la IM3, derivata dal progetto ADO 16, che dette luce alle Austin e Morris 1100 con motore da 48 cv, alla MG 1100, di pari cilindrata, ma con 54 cv, alla Wolseley 1100, alla Riley Kestrel 1100 e infine alla Vanden Plas Princess 1100.La sigla IM3, fondeva le iniziali dei due marchi, l’Innocenti e la Morris, mentre il 3 identificava il terzo modello prodotto in collaborazione con il gruppo inglese, dopo la A40 e la Spider (di cui abbiamo parlato QUI). La vettura entrò in produzione nel 1963 e, si differenziava dalle versione inglesi per il frontale, il cui styling era opera di Pininfarina, con gruppi ottici a sviluppo verticale e per le finiture interne di maggior pregio. Pregi condivisi con la versione inglese erano sicuramente l’abilità notevole, le innovative sospensioni Hydrolastic ed il motore 1100 da 55 cv, abbinato alla trazione anteriore, che posizionava la vettura in un settore quasi di lusso, evidenziato anche dal prezzo di listino piuttosto elevato.Per ampliare la fetta di mercato a seguito del discreto successo della IM3, nel 1965 venne lanciata la I4, che adottava la carrozzeria di derivazione Morris, semplificata, senza modifiche e con motore da 48 cv a cui si aggiunse nel 1966 anche la I4 S con motore da 55cv della IM3. Verso fine anni sessanta, essendo il modello ormai anziano, la Innocenti ritoccò la gamma come segue: la IM3, venne aggiornata in alcuni particolari, cambiando nome in IM3 S, mentre le I4 vennero soprannominate I5, e si differenziavano dal modello precedente per frontale ed interni rivisti. La produzione di IM3 S e I5 cessò nel 1974, quando vennero sostituite dalla Regent, modello derivato dalla inglese Austin Allegro.
BRACCIO DI FERROPaolo Savona, il retroscena: è bastata una sua parola, così Salvini e Di Maio si sono arresi19 DICEMBRE, 2018.
2018-12-19 07:20:19
BRACCIO DI FERROPaolo Savona, il retroscena: è bastata una sua parola, così Salvini e Di Maio si sono arresi19 DICEMBRE, 2018La partita tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio da una parte e il "partito del Quirinale" dall'altra sulla manovra l'ha vinta quest'ultimo, ma non senza l'aiuto decisivo del ministro che più di tutti terrorizza (terrorizzava) il presidente Sergio Mattarella. Secondo il Corriere della Sera è stata la retromarcia di Paolo Savona, titolare dei Rapporti con l'Ue, a convincere una volta per tutte i leader di Lega e M5s a tenere duro sulla "manovra del popolo" in deficit. Leggi anche: "Finalmente un premier...". Retroscena dal Quirinale. Il partito del presidente? Tutto veroQuando anche l'economista considerato il falco euro-scettico del governo ha convenuto che non fosse prudente rischiare una procedura d'infrazione con conseguente recessione dietro l'angolo, Salvini e Di Maio hanno mollato la presa lasciando mani libere ai grandi fautori della trattativa con l'Unione europea, il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Giovanni Tria e quello degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Il calo del deficit dal 2,4 al 2,04% è la corona su una vittoria politica forse insospettabile alla vigilia di questa partita.
Pazzesco.Prima ha ottenuto un permesso umanitario ed è stato mantenuto a spese degli italiani in uno Sprar, poi si è trasferito in un edificio occupato che è stato sgomberato a ottobre.Il caso dell’aspirante terrorista islamico di Bari, Ibrahim Omar Mohsin, di nazionalità somala, ci conferma ancora di più che era necessaria una stretta sui permessi di soggiorno facili, sulle occupazioni abusive, sui fruitori di servizi pagati dai contribuenti.Altro che buonismo e critiche al Viminale che “manda immigrati indifesi in mezzo alla strada”. Vogliamo regole, legalità, buonsenso. Aiutiamo solo i veri profughi, non balordi, delinquenti o clandestini. Grazie allo straordinario lavoro delle Forze dell’Ordine e degli investigatori.Dopo il mio Decreto andiamo avanti, con più forza, per aumentare le espulsioni.