Fiat 127, una nuova vita in verde brillante
18 febbraio, 2019 | Redazione
Fiat 127.
Quando Quartamarcia mi ha contattato per raccontare la storia della mia Fiat 127, alla sorpresa si è aggiunto l’imbarazzo di dover scrivere qualcosa di molto privato; ma poi ho pensato che alla fine per tutti noi che abbiamo un’auto d’epoca, raccontarne la storia vuol dire raccontare qualcosa di intimo, personale. Parafrasando Balzac, ogni automobile racchiude la storia privata di una nazione.
La mia inizia con la storia di un’altra 127, quella di mia madre. Era il 1987, lei era appena rimasta vedova molto giovane, sulle spalle due bambini, un mucchio di cambiali, e la Fiat 124 Special T 1600 rossa di papà, per lei troppo grande, troppo potente, troppo onerosa da mantenere.
Entra in casa nostra questa 127, una 900 C usata ma tenuta bene, con la discreta eleganza del blu notte e gli interni in vinilpelle color biscotto. È l’auto delle prime vacanze al mare soli con la mamma, l’auto con cui ci ha accompagnati a iscriverci alle medie superiori, con cui ci ha portato a fare le prime guide con il foglio rosa. La ricordo ancora, mia mamma, che stringeva quel grande volante nero guidando in modo meticoloso e con un po’ di ansia, ad andatura moderata ma brillante come le aveva insegnato papà. La prima auto guidata, le prime uscite al liceo, la prima ruota a terra da cambiare, il primo tamponamento.
di Michele Riccardi Dal Soglio per Quarta Marcia.