Quando si pensa alle auto della ex Germania Est, quella che spesso ci viene in mente è la buffissima Trabant, o Trabi per gli amici. In realtà, oltre al costruttore della celebre vetturetta di plastica, esisteva anche un’altra casa automobilistica il cui nome era Wartburg. Nata come Automobilwerk Eisenach (Fabbrica Automobili Eisenach) nel 1896, per volere dell’industriale Heinrich Ehrhardt, all’inizio si concentrò sulla produzione di biciclette e pistole, mentre nel 1898 inizio l’avventura nel mondo dell quattro ruote.Ehrhardt acquisto dalla francese Decauville la licenza per produrre in loco la sua vettura. Venne scelto il nome Wartburg, nome che si ispirava a quello di un antico castello situato nella zona. Nel 1903 la famiglia Ehrhardt lasciò il comando e l’azienda cambiò nome in Dixi, mentre successivamente, nel 1928, venne acquistata dalla BMW. Sarà proprio l’acquisizione dell’azienda a portare la BMW nel terreno automobilistico, infatti fino ad allora la casa di Monaco di Baviera produceva solo motociclette.Successivamente, dopo il secondo conflitto mondiale, lo stabilimento passò sotto la statalizzazione sovietica e nel 1952, con la cessione di tale fabbrica al nuovo Stato tedesco dell’est, la BMW fece causa alla Avtovelo costringendola ad utilizzare un nuovo marchio per la produzione delle “sue” vetture. Nacque così la EMW (Eisenacher Motoren Werk) che rimase in essere fino al 1956, quando l’azienda riprese nuovamente il nome Wartburg, lanciando il modello 311.La protagonista di questo articolo è la 353, e le sue successive evoluzioni, poiché questo modello rimane il più significativo del marchio, sia per la sua longevità produttiva di 23 anni, sia perché rappresenta l’ultima auto a marchio Wartburg. La 353, conosciuta anche con il nome di Knight, nacque nel 1965 come sostituta della 311. Il progetto per la sostituta della 311, iniziò già nel 1962, e per quest’ultimo fu ipotizzato un corpo vettura dalle linee semplici, ma molto più moderne rispetto alla vettura uscente.Nasceva su un telaio a due longheroni uniti tra loro da tre traverse in acciaio. Tale struttura di forma ovale fu il frutto dell’evoluzione del precedente telaio della 311, mentre il motore, in contrasto con le scelte motoristiche dell’epoca, era un due tempi di derivazione DKW. Venne proposta sia in versione tre volumi, che nella variante familiare denominata Tourist. La prima serie venne prodotta fino al 1975, sempre in quell’anno seguì la seconda serie, la 353W (Weiterentwicklung, ossia evoluzione in tedesco) che adottò freni a disco e un nuovo piantone dello sterzo, oltre ad una struttura più rigida per aumentare la sicurezza.Nel 1981 vennero introdotte le versioni 353W Trans, versione Pick Up del modello e la 353W MED, versione ambulanza sviluppata sulla versione giardinetta. Nel 1985 arrivò un ulteriore aggiornamento che interessò anche il lato estetico della vettura che adottò, una nuova calandra e nuovi paraurti in plastica. Nello stesso anno fu stipulato un accordo con Volkswagen per la fornitura di un motore più moderno, che portò in seguito all’ultima evoluzione della 353, ossia la 1.3.Dopo 23 anni di onorato servizio nel 1988 la Wartburg per eccellenza, lasciò il posto alla sua ultima evoluzione, la già citata 1.3, che sostanzialmente era un profondo restyling di quest’ultima, con un motore più moderno e un nuovo cambio. Purtroppo la 1.3 non ebbe il successo sperato e fu spazzata via, come del resto la Trabant, dalla caduta del muro di Berlino nel 1989. La disfatta finale fu dovuta alla possibilità, da parte della clientela, di poter scegliere auto più moderne rispetto a quelle offerte nella ex DDR, così nel 1991 l’ultima Wartburg 1.3 uscì dalla catena di montaggio sentenziando la fine del marchio e quella di un’epoca.
Manovra, niente procedura d'infrazione: via libera Ue, giudizio finale a gennaio.
2018-12-19 12:23:34
Manovra, niente procedura d'infrazione: via libera Ue, giudizio finale a gennaioManovra, Salvini: dopo i tagli è persino migliorataMercoledì 19 Dicembre 2018 Ultimo aggiornamento 12:59 Via libera della' Unione Europea alla manovra. La Commissione europea non avvierà quindi la procedura di infrazione per debito eccessivo nei confronti dell'Italia. Secondo le stesse fonti, la Commissione avrebbe in sostanza deciso di soprassedere sull'avvio della procedura in attesa di ulteriori verifiche da compiere nelle prossime settimane per tornare poi a fare il punto della situazione a gennaio una volta che la legge di bilancio sarà stata approvata dal Parlamento.LEGGI ANCHE Ecotassa, stangata fino a 2.500 euro sulle auto mediePronto l'emendamento alla manovra che recepisce l'esito della trattativa con l'Ue. Secondo quanto si apprende, il governo presenterà le modifiche sui saldi, che prevedono la riduzione dei fondi per reddito di cittadinanza e pensioni, in commissione Bilancio subito dopo l'intervento del premier Giuseppe Conte in Senato previsto alle 13.«La soluzione sul tavolo non è ideale, non dà una soluzione a lungo termine per i problemi economici italiani, ma ci consente di evitare per ora di aprire una procedura per debito, posto che le misure negoziate siano attuate pienamente», ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis. 0:00«La manovra? Dopo le polemiche è persino migliorata», ha detto il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, intervistato, questa mattina, dall'emittente radiofonica fiorentina Lady Radio.«Abbiamo inserito alcuni miglioramenti. I soldi per la riforma della legge Fornero e il reddito di cittadinanza erano anche troppi, meglio essere prudenti. Sono salvi quota 100 e reddito di cittadinanza, era il nostro impegno per cominciare a passare dalle parole ai fatti. Quota 100 è una possibilità di liberarsi dal'inizio del 2019 dalla gabbia della Fornero».Leggi l'articolo completosu Il Messaggero