Passione Animali

Da loro possiamo solo imparare

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Da loro possiamo solo imparare

Asino, detto anche Somaro, più piccolo e mansueto del cavallo, ha le orecchie più lunghe. Il suo manto è generalmente di colore grigio salvo il ventre, il muso e il contorno degli occhi che sono bianchi, ma delle razze domestiche possono essere prevalentemente di colore nero... Per le sue caratteristiche di frugalità e rusticità l’asino può dare un valido contributo nella gestione delle aree di pascolo limitando l’invasione delle specie erbacee ed arbustive a scarso interesse floristico vegetazionale (rovi, cardi, inula viscosa etc). Allo stato selvatico vive in piccoli gruppi guidati da vecchie femmine. L‘asino, chiamato anche somaro o ciuco, è un mammifero quadrupede della famiglia degli equidi. Similmente al cavallo, si tratta di un animale addomesticato da millenni, utilizzato dall’uomo principalmente come animale da lavoro e come mezzo di trasporto per cibo e merci, in particolare per carichi pesanti o traini. Ne esistono numerose razze e varietà diffuse in tutto il mondo. Il verso dell’asino viene chiamato raglio.

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Il Tarlo, e non parliamo di quello che abbiamo in testa! Nome scientifico di Anobium punctatum, è da tutti conosciuto come l’animaletto del legno e questa sua predilezione per quest’ultimo, che lo porta non solo a nutrirsene ma anche a costruire l’habitat all’interno, lo ha reso un animale tanto famoso quanto universalmente considerato fastidioso. Si può trovare nei mobili antichi o semplicemente in legno puro; nelle case, i rumori che tanto spaventano i bambini di notte (a parte lo scricchiolare dei mobili dovuto al freddo) che somiglia molto a quello di qualcuno che bussa, è in realtà legato al tarlo che sbatte la testa contro le pareti di legno durante la stagione degli accoppiamenti. Anche se non sembrerebbe per via delle ridotte dimensioni, appartiene all’ordine dei coleotteri (ce ne accorgiamo se lo osserviamo mentre vola). La deposizione delle uova avviene ugualmente nei piccoli fori del legno, solitamente dove durante la stagione fredda il tarlo si era appartato. Le femmine depongono fino a 70 uova, ed è perciò importante, se deposte in appartamento, scoprirle prima che nascano moltissimi tarli che si diffonderebbero inevitabilmente per tutta l’abitazione. Le piccole larve si nutrono di amido, o alternativamente di cellulosa, e solo una volta raggiunta l’età più matura (o in primavera o in autunno, a seconda del periodo di deposizione “scelto” dalla femmina che le ha generate) iniziano ad avviare il cosiddetto sfarfallamento, ad uscire e manifestarsi. Per questa ragione gli abitanti delle case spesso si rendono conto della loro presenza solo una volta raggiunta l’età matura, ma sarebbe bene accorgersene prima per evitare il proliferare degli insetti. I piccoli tarli hanno sembianze scarabeidiformi che cambiano radicalmente con il passare del tempo.

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Cosa mangiano le Tartarughe terrestri? Le tartarughe sono, anch’esse, dei rettili. Esistono tre generi diversi di tartarughe: quelle terrestri chiamate testuggini, quelle d’acqua dolce o palustri e quelle marine, ovvero le tartarughe che vivono nel mare. Ma vediamo cosa mangiano: Nessuna tartaruga (sia essa terrestre, d’acqua dolce o salata) ha i denti, ma il loro morso può essere molto potente. La bocca, infatti, termina a forma di “becco” e le loro mascelle sono veramente forti. Le tartarughe terrestri sono erbivore, prediligono infatti le foglie verdi, i frutti ed i gambi dei legumi: amano la lattuga, i cetrioli, le mele, le pere, le banane, i frutti di bosco e il melone. Per quanto riguarda l’acqua, raramente si vedrà bere una testuggine ma, se avete come animale domestico una di queste tartarughe, ricordatevi di mettere un sottovaso molto basso, con al massimo 1-2 cm d’acqua: se le testuggini si capovolgono bastano pochissimi centimetri d’acqua per farle annegare. Le tartarughe acquatiche, a seconda della specie, si nutrono in modo diverso: alcune sono vegetariane e si nutrono quindi di alghe marine, altre invece sono onnivore e si nutrono anche di meduse e piccoli pesci. È importante sottolineare che i piccoli sono carnivori, in quanto si nutrono di animali che si muovono lentamente in superficie.

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