Passione Animali

Da loro possiamo solo imparare

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Da loro possiamo solo imparare

Gli Irundinidi o Rondini o topini, sono una famiglia di uccelli facenti parte dell’ordine dei Passeriformes. Sono famosi generalmente per il loro volo acrobatico, posseggono un corpo molto esile e slanciato. Questi esemplari riescono a cacciare in volo senza nessuna difficoltà, grazie soprattutto al corpo snello e alle ali lunghe, appuntite e affusolate che gli permettono particolari acrobazie e una forte resistenza al volo per diverso tempo. È stato riscontrato che sono in grado di raggiungere una velocità di circa 50-65 Km/h. Le zampe sono predisposte per di più all’appollaiamento piuttosto che al cammino, anche se le rondini sono in grado sia di correre che camminare ma per via della mancanza di muscoli nelle gambe, tendono a muoversi con un’andatura ondeggiante e ciondolante. Il colore del piumaggio può variare da specie a specie, generalmente è di colore blu scuro lucido o verde nella parte superiore e bianco nella parte inferiore. Il dimorfismo sessuale è quasi nullo, non si evidenziano particolari differenze tra maschio e femmina, tranne per le penne timoriere presenti lungo la coda, le quali sono più lunghe e tendono verso l’esterno nel maschio. Le rondini non sono generalmente  territoriali, ma difendono semplicemente il nido scelto. Una volta che il maschio ha individuato una zona dove creare il giaciglio, attira la femmina con canti e acrobazie. Di solito vivono in grossi stormi, in modo da proteggersi dagli attacchi di falchi e sparvieri. La loro dieta è composta da insetti; ci sono poi le specie che selezionano gli insetti di cui nutrirsi, altri che catturano tutti quelli che trovano in volo indistintamente e altri che si nutrono anche di frutta e piante. Le rondini sono presenti in tutto il Mondo e possono riprodursi ovunque, ad eccezione dell’Antartide.

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La Sterna Artica è un uccello appartenente alla famiglie dei Laridae, il suo Habitat Naturale è quello delle coste europee dell’Oceano Atlantico e migra verso il Sudafrica e l’Antartide, con una caratteristica che la resa famosa: Alcuni scienziati hanno calcolato che in circa 30 anni di vita, la Sterna artica arriva a percorrere almeno 2.400.000 km. Un uccello davvero particolare che dimostra quanto la natura sia riuscita a creare delle specie pronte a sopravvivere per diverso tempo, considerate che questi piccoli mammiferi depongono decine di uova ogni anno e per questo non hanno ancora problemi con l’estinzione della razza. La colorazione tipica della Sterna spesso la vede preda di rapaci più grandi, per questo motivo i suoi nidi sono ben nascosti tra le zone più impensabili della zona oceanica. Attualmente non sembra essere un bersaglio interessante per i cacciatori e nella maggior parte dei casi, viene solo identificata come un uccello migratore difficile da avvistare. Il suo destino è quello di viaggiare per un sacco di tempo in tutti i suoi anni di vita, una viaggiatrice naturale apprezzata da chi ama il mondo degli animali più piccoli e furbi al mondo.

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La giraffa, oltre ad essere il più grande animale ruminante, è anche il mammifero più alto di tutti. Le caratteristiche che contraddistinguono questo splendido animale sono il collo lungo, le zampe molto forti e il manto maculato. Ognuno di loro ha un compito ben specifico: il collo lungo serve per raggiungere le foglie anche a due metri e mezzo di altezza (dove altri ruminanti non arrivano), le zampe forti e muscolose sono una grande arma di difesa contro i predatori (un calcio inferto a un leone può essere letale) e il manto maculato, invece, può assumere diverse colorazioni a seconda della sottospecie, dell’età e del sesso degli esemplari. Un collo a prova di sopravvivenza. Secondo alcuni studi scientifici, pare che gli antenati della giraffa non fossero provvisti di un collo così “sproporzionato”: ancora una volta madre natura ha fatto il suo corso, agendo in modo tale da agevolare la sopravvivenza di questo mammifero. Il motore della selezione, come spesso accade, è stato la ricerca del cibo: La giraffa si nutre prevalentemente di foglie di acacia e mimosa, così come molti altri erbivori che vivono, come lei, nell’Africa Subsahariana La disponibilità di cibo in una zona così arida è spesso scarsa e poiché molti animali non hanno la possibilità di arrampicarsi sugli alberi, sono costretti a nutrirsi del fogliame che trovano “a portata di bocca”.

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