Passione Animali

Da loro possiamo solo imparare

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Da loro possiamo solo imparare

L’istrice, conosciuto anche come porcospino, è un roditore appartenente alla famiglia degli Istricidi, da non confondere con il riccio. Misura in media tra i 60 e gli 82 centimetri e può arrivare a pesare fino a 30 chili. E’ caratterizzato dalla presenza di numerosi aculei lungo tutto il corpo, che usa per difendersi. Gli aculei lunghi circa 20 centimetri sono dei peli modificati e sono distribuiti sul dorso e sui fianchi e si staccano in seguito alla contrazione dei muscoli. Sulla coda ha peli cavi a forma di calice che usa come sonagli per avvertire eventuali nemici. Quando è spaventato o eccitato drizza contemporaneamente gli aculei e i peli e poi comincia ad emettere un rumore con la coda e battendo le zampe. Il pelo è setoloso, scuro sul corpo, marroncino sulla testa con una striscia bianca sulla gola. Si tratta di mammiferi molto schivi, escono solo di notte e durante il giorno restano rintanati a risposare nelle tane ricavate da spaccature nelle rocce o scavate nel terreno e per questo sono dotati di zampe posteriori con unghie robustissime. D’inverno, pur non andando in letargo, esce difficilmente dalla sua tana. L’istrice è un animale erbivoro e si nutre principalmente di tuberi e bulbi, frutti caduti dagli alberi e di rado insetti. E’ golosissimo di uva che saccheggia di notte nelle vigne.

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Da loro possiamo solo imparare

Il Lori lento appartiene ad una categoria di primati Strepsirrini della famiglia dei Lorisidae, e rientra nella sottocategoria di Nycticebus che conta ben tre esemplari di lori lento. I suoi occhi magnetici e per l’espressione dolcissima che ha perennemente stampata sul musetto. Raggiunse un particolare picco di popolarità quando venne pubblicato su YouTube il video girato in una riserva naturale che si occupava proprio di questa specie, nel quale era protagonista proprio un lori lento che mangiava lentamente, con le manine, una galletta di riso, aprendo lentamente gli occhioni che l’hanno fatto amare da tutti. La sua diffusione è concentrata soprattutto nelle Filippine, nella Cina delle zone più meridionali e nel Sud-Est asiatico. Guardandolo non sembrerebbe, ma non è un animale che supera mai i due chili ed è di piccole dimensioni. E’ perciò uno di quegli animali “tutto pelo”. Non sono animali che corrono particolarmente, al contrario sono molto lenti (e forse il nome si deve proprio a questo), arboricoli ed escono soprattutto durante le ore notturne. Non vivono in grandi nuclei, ma alcuni esemplari anche da adulti vivono insieme alla propria famiglia, che non si scioglie mai e il nucleo familiare continua a vivere in eterno, considerando le costanti riproduzioni. Vivono in piccoli ambienti che, come molti altri animali, marcano con l’urina e per tale motivo vengono abitati soltanto da loro e gli altri non entrano mai. La dieta è prevalentemente insettivora ma talvolta il lori lento non disegna di mangiare qualche frutto maturo che cade dagli alberi e che può raccogliere facilmente.

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Cavallo Appaloosa originario del Nord America, viene allevato anche in Italia e resta facilmente in mente a molti, anche ai non esperti, per via del suo bellissimo mantello a chiazze. E’ un animale abituato a stare affianco all’uomo, ha anche cacciato il bisonte al fianco dei nativi americani. La razza prende il nome dal fiume Palouse che delimitava i territori dei suoi primi allevatori, sempre in Nord America. Oltre che in Italia è allevato in tutto il continente europeo, presenta ben sei tipologie di mantelli macchiettati con una struttura fisica di medie dimensioni, perché la sua altezza al garrese può variare tra 1,47 e 1,67 Piccola e proporzionata, la testa è un carattere distintivo della razza e mostra un profilo rettilineo, delle orecchie corte e un po’ appuntite e degli occhi in cui si vede anche in parte il bianco. Il collo collega la testa con le spalle che sono inclinate e abbastanza lunghe. Il torace è profondo e la groppa tondeggiante, gli avambracci sono robusti e i garretti forti come anche i tendini, robusti e asciutti. Passiamo al garrese che è ben definito e i piedi presentano strisce verticali nere e bianche. La pelle del naso è particolarmente sottile, ma la caratteristica più nota, apprezzata e raccontata di questi cavalli è senza dubbio il mantello maculato che può apparire in diverse versioni. Foto: Wiebke haas

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